Ilario Ammendolia ricorda Vittorio Glorioso

Ilario Ammendolia ricorda Vittorio Glorioso

Quando si invecchia non si guardano con distacco i manifesti funebri. Soprattutto se vivi in un piccolo paese, nessun nome ti sarà indifferente ma alcuni ti colpiscono più di altri e ritorna alla memoria la famosa frase di Ernest Hemingway “.

Quando suona la campana… è una parte di te che se ne va”. Oggi ho letto della morte di VITTORIO GLORIOSO.

Per molti, soprattutto giovani, il suo nome dice poco ma c’è stato un’epoca in cui VITTORIO ha fatto parte di una ristretta avanguardia operaia di Caulonia.

Alcune cose, guardate con gli occhi di oggi, sembrano quasi impossibili. Per esempio, chi potrebbe credere che nei cantieri del torrente Allaro, dopo una stagione di aspre lotte per il rispetto del contratto di lavoro, si sia organizzato uno “sciopero bianco”.

Una battaglia di grande importanza che , prima ancora di rivendicare il rispetto contrattuale, pretendeva dignità per il mondo del lavoro. Ero, allora un ragazzo volontario e dirigevo con molta imperizia, la Camera del Lavoro.

Chi non ha vissuto quei momenti di tensione e di speranza non può comprendere il grande coraggio e la grande serietà degli uomini come Vittorio Glorioso.

Si arrivò persino a rifiutare i fondi ECA (ente comunale di assistenza) perché chiedevamo lavoro e non elemosina. Vittorio fu uno di questi.
Abbiamo vinto nell’immediato ma abbiamo perso sulla lunga distanza.
Non poteva che andare così. Non si poteva vincere in un paese e perdere nella Locride, nella Calabria e nel Sud.

Forse saranno i posteri, se ne avranno voglia, a studiare quegli eventi lontani. Intanto nel ricordare Vittorio, vorrei porgere alla sua famiglia a nome dei suoi antichi compagni le nostre condoglianze e la nostra gratitudine.

I bei sogni restano belli anche quando il risveglio è brusco.

Ilario Ammendolia

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