Bruno Grenci scrive al sindaco di Caulonia in merito a Maietta
Caro Sindaco Cagliuso,
Nel consiglio comunale del 27 ottobre us, relativo alla annosa questione frana Maietta, ho avvertito una Tua, e della Tua compagine, propensione alla trasparenza e alla indulgenza verso il coinvolgimento della cittadinanza che prima non si percepivano. Spero di non essere smentito dai futuri svolgimenti e che questo metodo si possa trasferire anche ad altre tematiche; non dobbiamo dimenticare infatti che ad oggi ancora Caulonia non si è dotata di un’isola ecologica degna del nome; non ha un passaggio decente e razionale tra la parte sopra e sotto ferrovia; non riesce a sfruttare le potenzialità energetiche alternative che il vento, le fiumare, il sole potrebbero fornirci; che è molto fragile dal punto di vista idrogeologico in generale e che molto ci sarebbe da fare in merito; che vi sono campanelli d’allarme di disagio e piccole devianze sociali che potrebbero sfociare in fenomeni più gravi. (solo per citare alcune vistosità che mi vengono in mente).
Ma per tornare a Maietta, ripropongo quanto detto nel mio intervento al Consiglio comunale di quella sera. Penso che così come alcuni anni fa la popolazione intera si sia mobilitata per ammonire chi di competenza sulla paventata chiusura della farmacia nel centro storico, che poi non fu chiusa, anche oggi si dovrebbe imbastire un coinvolgimento unanime simile; e che comprenda tutto il territorio comunale e non solo gli abitanti del centro storico.
Tale coinvolgimento e sensibilizzazione però non credo vadano rivolti al nostro cortile domestico interno, come qualcuno propone, perché non avrebbe senso, bensì che si faccia sentire a livelli più alti delle sfere di competenza.
Immagino che di tale mobilitazione si dovrebbe fare promotore il Sindaco, l’Amministrazione Comunale e il Consiglio Comunale tutto, Minoranza compresa, a cominciare per esempio da una petizione di migliaia di firme, anche on line, che vengano poi inviate al Prefetto; alla Direzione Regionale e Nazionale della Protezione Civile; al Presidente della Regione Calabria; ai rappresentanti nel parlamento nazionale e regionale della nostra circoscrizione elettorale; alle massime Autorità Religiose Locali, Regionali e Nazionali, (essendo in serio pericolo una Chiesa); agli organi di stampa e tv. E che il messaggio sia di straordinario e imminente grave pericolo.
Penso che rispetto al caso di Cavallerizzo di Cerzeto, di cui se ne fece un caso Nazionale, il nostro imminente dramma collettivo non sia da meno. I cicli di alluvioni gravi in passato si verificavano ogni circa vent’anni. Ma visti gli stravolgimenti climatici in atto e il fatto che l’ultimo alluvione si è verificato nel 2000 penso che ci siano tutte le ragioni per essere seriamente preoccupati.
Ritengo che l’azione d’urto da chiedere e proporre da parte del consiglio Comunale verso gli Enti preposti sia il metodo della ricostruzione del Ponte di Genova, ovvero con misure snelle e tempi straordinari e relativamente rapidi.
Naturalmente la sola petizione verso le autorità ed enti di cui sopra non basterà. E allora subito dopo la petizione penso che occorrerebbe procedere con richieste di incontri con quei rappresentanti, con inviti sul posto degli stessi e con altre forme di sensibilizzazione e cattura dell’attenzione.
Ti offro fin da ora la mia disponibilità e adesione volontaristica e gratuita a qualsivoglia iniziativa vorrai intraprendere in tal senso. Ritengo che se si perderà per sempre (il pericolo reale è questo) il quartiere Carmine-Maietta, con le case abitate, il vecchio Teatro e la Chiesa del Carmine, un pezzo della nostra vita e della nostra storia verrebbero a mancare.
cordiali saluti Bruno Grenci 28.10.22