L’importanza della libertà di espressione
Questa donna si chiama Maria Ovsyannikova, è un’attivista russa per la pace ed è dipendente della tv di Stato russa.
Mentre veniva trasmesso il telegiornale della sera, ha fatto irruzione nello studio e ha mostrato in diretta questa scritta qui:
“No alla guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo”.
L’edizione del tg in questione è stata eliminata, cosicché nessuno lo possa più vedere. Maria è stata arrestata.
Si tratta dell’ennesimo episodio di brutale repressione nei confronti di chi, in Russia, in maniera civile si schiera a favore della pace.
In questi giorni mi è capitato di leggere tante opinioni divergenti in merito al conflitto in corso. Le esprimiamo perché ci sentiamo liberi di pensare, di scrivere, di parlare: ed è giusto così, è bello così.
È un sistema imperfetto, certo; spesso si scade nella faziosità a scapito dell’imparzialità, certo. L’incontro tra idee diverse, con tutte le sue contraddizioni, favorisce tuttavia la crescita della consapevolezza collettiva.
Mai come in questi giorni, purtroppo, siamo inevitabilmente chiamati a riflettere riguardo il fatto che vi siano parti del mondo in cui la libertà di espressione viene soppressa senza remore, e rivendicarne il sacrosanto diritto rappresenta un atto di coraggio.