Il Codacons denuncia: “Praialonga senz’acqua da giorni, ma nei resort di lusso l’acqua non è un problema”
Come fanno alcuni resort di lusso ad avere sempre acqua, quando i comuni
mortali, per potersi lavare, devono solo sperare nella pioggia?
Succede in Calabria, in una delle zone più belle della costa ionica. A Praialonga, tra le mete più ambite dai turisti, da giorni non si riesce a garantire la somministrazione d’acqua.
Eppure in un lussuoso resort si sussurra che l’acqua non sia certo una preoccupazione. Chi brinda e chi ha sete, il tutto a pochi metri di distanza – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons.
Evidentemente ci sono soggetti più fortunati o, semplicemente, più uguali
degli altri. E così anche l’acqua diventa una risorsa …solo per qualcuno.
Durissimo il Codacons che ha già provveduto a depositare una denuncia in
Procura, chiedendo conto al Comune di Isola di Capo Rizzuto, al Prefetto di
Crotone, alla Regione ed a SoRiCal di intervenire immediatamente per restituire dignità a quei cittadini “figli di un dio minore” da giorni costretti a vivere senz’acqua.
Senza contare che l’emergenza legata alla pandemia in atto ha imposto ai
Cittadini di seguire norme igieniche e comportamentali.
Tra le prime, è stato ritenuto fondamentale lavarsi le mani accuratamente.
A Praialonga, tuttavia, tale possibilità viene negata.
Una intollerabile penuria idrica che va avanti da giorni e che impedisce di
adempiere alle più elementari attività nonchè a seguire le regole comportamentali imposte dal Governo per contrastare la diffusione del virus.
Il Sindaco, quale massima autorità sanitaria sul territorio ed il Prefetto
devono provvedere, senza alcun indugio, per garantire l’acqua potabile 24
ore al giorno, senza alcun contigentamento.
Una situazione, già incredibile e non degna di un paese civile, ma che
appare davvero vergognosa durante questo periodo di emergenza sanitaria e che espone popolazione ad un grave rischio igienico e che costituisce un
pessimo biglietto da visita per la nostra regione.
Per il Codacons, l’utente che non può usufruire dell’acqua a fini alimentari “va risarcito e gli vanno rimborsati anche tutti i costi sopportati per reperire scorte di acqua da utilizzare sia per bere che per l’ igiene personale ed a livello domestico”.
“Senza considerare, poi, chi esercita una attività commerciale.
Bar, Ristoranti ma anche parrucchieri impossibilitati a svolgere la propria
attività e per i quali s’impone un approvvigionamento anche per ragioni di
emergenza sanitaria.
E come se non bastasse alla mancanza d’acqua si aggiunge l’emergenza
rifiuti.
Sembra quasi opera di una regia occulta per creare l’emergenza e poi
lucrarci sopra.
Una maniera per spingere chi vuole trascorrere le proprie vacanze in
Calabria ad allontanarsi.
Non può esserci altra spiegazione – prosegue il Codacons – se si chiudono
gli occhi sulle cataste di rifiuti che si accumulano indisturbate e che,
con le temperature di questi giorni, creano un pericoloso rischio sanitario.
Quanto sta accadendo – conclude la nota del Codacons – è di una gravità
inaudita e merita un approfondimento da parte della Procura per accertare
tutte le violazione di legge da parte di chi avrebbero dovuto garantire la
regolarità di un servizio e che, evidentemente, è andato in vacanza.
Francesco Di Lieto