Regionali, gli amministratori del PD si ribellano
La storia si ripete.
È stata decretata scientemente la fine del PD Calabria (quel poco che era rimasto!). Assistiamo all’ennesimo errore politico nel metodo e nel merito.
Un metodo che oggettivamente non lascia spazio alla condivisione, senza alcun coinvolgimento di chi sui territori lavora ogni giorno per dare risposte concrete, di chi ha un continuo rapporto con le comunità.
Una scelta, quella fatta dai dirigenti nazionali, avallata da dirigenti regionali senza coraggio e incuranti degli interessi dei cittadini calabresi e del partito, francamente incomprensibile; una scelta frutto di una concezione del partito autoritaria lontana dal sentire del popolo della sinistra.
La scelta è ricaduta su una persona sicuramente rispettabile, ma certamente sconosciuta al mondo della politica.
Una scelta che delegittima e mortifica un’intera classe dirigente locale (quella rimasta!), spazzata via per decisione presa dal PD. Ormai da anni i dirigenti e gli amministratori rappresentano un corpo estraneo, un ostacolo ai processi decisionali del Partito Democratico in preda ad alchimie politiche lontane dalla base.
Il sostegno politico al partito non può essere interpretato come obbedienza, come accettazione passiva di scelte calate dall’alto, qui non ci sono burattini!
Un partito ormai completamente evaporato, inesistente, codardo, incapace di avere una visione, incapace di interpretare i bisogni e le esigenze dei cittadini.
Avremmo voluto essere protagonisti del futuro di questa terra, con dignità e onore.
Caterina Belcastro- Sindaco di Caulonia
Giuseppe Campisi – Sindaco di Ardore
Giuseppe Alfarano – Sindaco di Camini
Enzo Valenti – Sindaco di Bivongi
Daniela Arfuso – Sindaco di Cardeto
Mimmo Penna – Sindaco di Roccaforte del Greco