Editoriale: riflessioni sull’emergenza maltempo a Gioiosa Jonica

Editoriale: riflessioni sull’emergenza maltempo a Gioiosa Jonica

Passata la fase emergenziale e con alcune criticità ancora da risolvere soprattutto in alcune contrade del paese, possiamo anche abbozzare qualche riflessione su come Gioiosa ha affrontato la due-giorni di maltempo.

Lo diciamo subito e senza alcuna ipocrisia: il sistema-Gioiosa (assetto del territorio, macchina comunale, organizzazioni di protezione civile) ha dimostrato di poter reggere molto di più e molto meglio di quanto non avvenuto in altre realtà.

Gallizzi

La nostra cittadina ha registrato problemi assolutamente normali in un contesto di così pesante maltempo (qualche frana periferica come in Loc. Cola o a S. Antonio, cui si è subito provveduto con i mezzi comunali, fiumare e piccoli torrenti tenuti regolarmente sotto controllo, disagi vari soprattutto negli scantinati e nei locali a piano terra): nel complesso, tuttavìa, Gioiosa ha superato con sufficiente maturità ed efficacia l’emergenza meteorologica.

Il lavoro degli operai del Comune e della Coop “L’Aquilone”, dei volontari della “Misericordia” dell’azienda “Gioiosa Scavi” è stato di grande serietà e di grande generosità: doveroso riconoscerlo e valorizzarlo. Se si fa squadra e si esalta il senso del dovere, i risultati non possono che essere positivi.

Gioiosa si è dimostrata pronta, quindi.

Certo, vi è un dato strutturale che è giusto tenere nel debito conto: il territorio gioiosano è sicuramente meno complicato e anche meno esteso di altre realtà (basti pensare a quelle di Caulonia o di Grotteria).

Vi è anche, però, un elemento soggettivo – che compete alle singole iniziative e alle singole responsabilità della classe politico-amministrativa – che merita di essere sottolineato (e che molti gioiosani stanno riconoscendo in assoluta serenità): il Comune di Gioiosa Jonica è stato lungimirante, ha avuto lo sguardo ampio, provando ad agire direttamente su alcune situazioni potenzialmente pericolose.

Ci è capitato, in questi ultimi giorni, di scambiare qualche chiacchiera interessata con il Sindaco Salvatore Fuda e il Vicesindaco Maurizio Zavaglia; entrambi, con grande pacatezza e senza alcuna presunzione di fondo, hanno rivendicato ed esaltato i lavori di manutenzione realizzati durante il periodo estivo, piccoli interventi che hanno consentito di rendere più sicure alcune aree del terriorio comunale.

Prisdarello - pulizia canalone

Prisdarello – pulizia canalone

 

Prsidarello - pulizia canalone

Prisdarello – pulizia canalone (notare il livello precedente)

A Prisdarello (più di un intervento), a S. Antonio, a Bernagallo, in Loc. Prato, a S. Tecla, a Gennario: sono numerosi gli interventi di pulizia e di messa in sicurezza di piccoli torrenti, con la rimozione di canneti e rovi, l’asportazione di rifiuti, la rimozione di materiale alluvionale di accumulo.

Prendiamo ad esempio il Vallone di S. Tecla: nell’alluvione del 2001, provocò gravissimi disagi raggiungendo praticamente l’area di Via Diaz; quest’anno, anche grazie alla pulizia effettuata (di cui abbiamo alcune foto documentali), la situazione è stata molto meno complicata e l’acqua ha potuto defluire in mnaiera quasi fisiologica.

Anche le due principali fiumare gioiosane (Gallizzi e Cafìa), anch’esse causa di gravi problemi in fenomeni alluvionali del passato, hanno dimostrato un’ottima tenuta complessiva: entrambe, durante l’estate, sono state sottoposte ad un intervento di pulitura e manutenzione.

Sul Gallizzi, ad esempio, prima sono stati effettuati lavori nel tratto a monte dell’intubato e nel tratto visibile di Via Diaz; successivamente, parliamo del mese di Ottobre appena trascorso, si è proceduto con la ripulitura della zona sud della fiumara, a valle dell’intubato (area depuratore).

Pulitura Gallizzi lato nord

Fiumara Gallizzi lato nord – prima della pulizia

 

Fiumara Gallizzi zona Via Diaz - intervento pulizia (foto Luciano Linares)

Fiumara Gallizzi zona Via Diaz – intervento pulizia (foto Luciano Linares)

 

La viabilità stradale del centro cittadino (a parte alcune singole situazioni: come quella dell’area della Scuola Materna “Gramsci”, puntualmente risolta: o come Via Rocco Gatto, strada di pertinenza provinciale, bisognosa di più stringenti misure di manutenzione) non è stata invasa da acque o fanghi: dimostrazione che il lavoro di bonifica di decine di “tombini” e caditoie e di ripulitura delle cunette laterali in diversi chilometri delle strade comunali, ha funzionato e ha dato i suoi frutti positivi.

E’ tutto oro quel che luccica? Ovviamente, no. Molto bisogna fare e molto bisogna programmare (anche in seno alla dormiente Unione dei Comuni della Valle del Torbido): vi sono abusivismi assai pericolosi e  non più tollerabili; vi sono valloni da mettere sotto controllo per evitare fanghiglia e frane varie; vi sono fiumare che necessitano di interventi tecnici anche complicati.

Noi ci auguriamo (e vigileremo in tal senso) che gli amministratori locali (a partire da quelli di Gioiosa) sappiano investire adeguatamente sulla tutela e sulla manutenzione del proprio territorio.

La verità, in fondo, è semplice: la politica – anche e soprattutto quella locale – deve tornare a pensare alle cose importanti, alle piccole opere quotidiane che possono salvaguardare un territorio così fragile e così complicato come quello calabrese.

Probabilmente, spendere le risorse collettive in attività più visibili e più facilmente agibili sul piano mediatico, ha un vantaggio immediato per il candidato di turno; in ogni caso, il grande politico deve andare oltre la singola scadenza elettorale e deve dimostrare di saper guardare al futuro, utilizzando con saggezza e lungimiranza denari pubblici sempre più esigui.

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