Lunedì al Planetario Pythagoras si parlerà di scienza, miti e leggende dell’astronomia al femminile
Un anno fa l’Italia entrava in lockdown. È stato un anno intenso e drammatico.
Non siamo, purtroppo, ancora, usciti da quella emergenza sanitaria che ha modificato non solo la nostra quotidianità, ma ha portato un vero e proprio sconvolgimento nei contesti scolastici, culturali, produttivi del nostro Paese. Il planetario, come tutti, ne ha subito le conseguenze.
Il cambio di prospettiva ci ha obbligati ad adottare modalità nuove per resistere culturalmente a questo complesso momento.
Il fare insieme, le collaborazioni, il confronto sono state una grande ricchezza creativa che ci hanno consentito di trasformare questa pandemia in una opportunità.
Stiamo, lentamente, cercando una nuova normalità e le attività riprendono, esattamente, da dove si erano fermate: con il racconto del ruolo che le donne hanno avuto ed hanno nella ricerca scientifica.
La scenografia che offre il teatro del Cielo è incantevole ed il canovaccio di questa rappresentazione contiene miti, storie, scoperte scientifiche che hanno, spesso, come protagonisti, l’altra metà del cielo: le donne.
Lunedì 8 marzo ore 18.00, sotto la cupola del Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria, attraverso il racconto delle leggende che hanno reso immortali le dee dell’Olimpo greco, le donne trasformate, per gelosia o rabbia, in animali goffi e spaventevoli, si porrà l’accento sul ruolo fondamentale delle donne nella conoscenza dell’Universo.
Naturalmente la gioia di potere accogliere sotto la cupola del Planetario il pubblico è immensa. Saranno rispettate tutte le norme anti-Covid a partire dalla misurazione della temperatura, dall’uso obbligatorio della mascherina e agli ingressi in numero contingentato fino a max di 30 unità, pertanto la prenotazione è obbligatoria.
I riferimenti sono disponibili sul sito www.planetariumpythagoras.com.
Ufficio Stampa Planetario