Commissario per la sanità in Calabria: Il sindaco di Roccella scrive al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio
Illustrissimo sig. Presidente della Repubblica, Illustrissimo sig. Presidente del Consiglio dei Ministri,
ho appena appreso dalle testate TV che anche la nomina del Dott. Agostino Miozzo a nuovo Commissario per la Sanità in Calabria è incredibilmente sfumata.
Ventiquattro giorni fa, il 3 di novembre abbiamo appreso della decisione di includere la Calabria in Zona Rossa. E ci è stato spiegato che questa scelta era stata assunta non per i numeri del contagio, né per i comportamenti irresponsabili dei calabresi. Eravamo Zona Rossa per il nostro bene e per nostra maggiore tutela, per limitare i pericoli che potevano derivare dalle carenze organizzative del nostro Sistema Sanitario Regionale, che non si era adeguato alle necessità della emergenza.
E noi lo avevamo spiegato ai nostri cittadini, chiedendo loro pazienza e fiducia.
Tre giorni dopo, il 6 di novembre, scoprimmo che chi avrebbe dovuto agire e non lo aveva fatto, chi avrebbe dovuto adeguare il Sistema Sanitario Regionale e non lo aveva fatto, aveva un nome e un cognome. Era stato il Commissario nominato dal Governo a non aver fatto nulla, e tutto nel silenzio assordante del Governo e della Regione.
Restammo sgomenti, ma rassicurammo ancora una volta i nostri cittadini chiedendo loro di nuovo pazienza e fiducia, forti degli impegni assunti dal Governo.
Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, come Sindaco ho l’onore e il dovere di governare la mia comunità, di rappresentarne e tutelarne gli interessi, di esigere dai cittadini l’adempimento ai loro doveri civili e di tutelare i loro diritti di cittadinanza, a partire dal più importante: la sicurezza per la loro salute.
Ma in questa funzione ho anche un onore e un privilegio unico che non è riconosciuto a nessun altro rappresentante istituzionale, se non ai Sindaci: indossare da civile i simboli della Repubblica, la fascia tricolore con il fregio della Repubblica Italiana. E posso farlo perché oltre a rappresentare la comunità, la legge mi affida anche precisi doveri come Ufficiale di Governo.
Ma per quanto sta succedendo, per come si sta trattando la mia gente, non posso continuare un secondo oltre ad esercitare serenamente le funzioni di organo locale dello Stato.
Non posso farlo perché non posso essere il rappresentante locale di questa pantomima che da 3 settimane rende il Governo della Repubblica incapace di esercitare una sua prerogativa istituzionale e di adempiere ad un suo preciso dovere.
Non posso essere il rappresentante locale di chi ci ha lasciati soli, senza alcun vertice decisionale al quale rivolgerci, senza direttive o regole uniformi per governare le legittime paure della nostra gente.
Non posso essere il rappresentante locale di chi sta abbandonando in trincea medici, infermieri e operatori socio sanitari che stanno facendo miracoli per contenere l’epidemia e curare i malati.
Non sarò complice di questa irresponsabilità che ci condanna ad una Zona Rossa perenne. Non posso esserlo per Giuseppe, che ha un bar e ancora deve tenere chiuso, per Giovanni, che vende abiti e deve tenere chiuso, per Giulia, che vende arredi e deve tenere chiuso. E per la piccola Federica, che vuole rivedere i suoi amici a scuola e non può farlo. Mentre a Palazzo Chigi si bruciano 5 nomi di possibili Commissari e si “bucano” da 21 giorni promesse di soluzioni ad horas. Non sarò complice di questo scempio.
Per questo, Signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio del Ministri, da oggi e fino a quando non si insedierà e sarà pienamente operativo il nuovo Commissario per la Sanità in Calabria, fatto salvo il potere di ordinanza indispensabile a tutelare la salute dei miei cittadini, come forma di protesta non eserciterò nessuna delle funzioni di Ufficiale di Governo previste in capo al Sindaco.
Continuerò a svolgere, come sempre e come mio preciso dovere, le uniche funzioni che oggi meritano di essere esercitate: quelle di rappresentante della mia comunità e della mia gente.
Vogliate gradire, Signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio del Ministri, i miei deferenti saluti.
Il Sindaco Dott. Vittorio Zito