A Sant’Ilario dello Jonio riflessioni, musica e condivisione, immaginando un mondo senza confini
A Sant’Ilario dello Jonio (RC), la sede della Eurocoop Jungi Mundu, simbolo mondiale di accoglienza, arricchita dalla mostra di foto dense di emozione di Celestino Gagliardi, è stata il luogo ideale per ri-trovarsi e ri-partire tra riflessioni e condivisione con l’incontro “Storie migranti/3”. L’importanza della manifestazione, promossa dalla Eurocoop in collaborazione con l’amministrazione comunale di S. Ilario, è stata ben espressa nelle parole del presidente della Eurocoop Rosario Zurzolo, del sindaco Giuseppe Monteleone, dell’operatore Nicola Papandrea, del responsabile della Coop. sociale Iride, Renato Raffa: tutti hanno sottolineato il valore assoluto della solidarietà, oltre ogni steccato, e la bellezza di un mondo multiculturale, auspicando una crescente attenzione per le fasce deboli e svantaggiate di ogni luogo da parte delle istituzioni. Unica vera possibilità per un mondo nuovo. Le foto di Celestino Gagliardi, in mostra nelle sale della Eurocoop, emblema della serata, sono la narrazione dell’incontro tra i popoli, immagini di umanità e bellezza, dense di sensibilità. Come il racconto di Rehab che, emozionata, si è fatta testimone dei tanti rifugiati e beneficiari presenti e del loro viaggio simile al suo: dalla Siria alla Giordania, all’Italia, fino a S. Ilario. In cerca di un mondo nuovo, da costruire, insieme, oltre i confini.
Con Nicola Fiorita e Danilo Colabraro, collettivo di scrittura Lou Palanca, nello spazio in collaborazione con il Caffè letterario Mario La Cava, con l’intervento di Domenico Calabria, si è discusso delle diverse “migrazioni”, di chi arriva, di chi parte e di chi resta e dell’assoluta necessità di far sì che ciò divenga frutto di libere scelte e non di bisogno.
Con loro abbiamo parlato di letteratura, del loro giallo atipico quanto intrigante, “Mistero al Cubo” (Rubbettino): il ritrovamento di un cadavere eccellente, le indagini che partono e tutto un universo di personaggi che si interroga attorno all’Università della Calabria, vera protagonista del romanzo e simbolo di una terra dove gli estremi spesso si toccano.
E a concludere la serata, la musica: linguaggio universale. Hanno “dialogato” tra di loro e con il pubblico il polistrumentista Gabriele Albanese e il cantautore Paolo Sofia, con talento, cuore ed emozione, ripercorrendo suoni e temi che coinvolgono i popoli migranti di tutto il mondo.
Presenti all’evento anche il vicesindaco Enzo D’Agostino e la presidente del consiglio comunale Claudia Cinelli. Una serata bella e importante resa possibile grazie all’impegno organizzativo di Nicola Papandrea, che si spende tra Camini e S. Ilario per il buon funzionamento del progetto, e degli operatori, professionali e instancabili, Vanessa Castrenze, Caterina Attisano, Anna Prologo, Luana Covelli, Ivan Gimbri, Gisella Naim, Veronica Tanase e Nabil Moumen, per il loro lavoro di ogni giorno. Prezioso il supporto tecnico di Gerardo Lione, dell’ingegnere Pasquale Brizzi e degli operai del Comune.
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