Non c’è limite all’orrore
Di Tiziana Barillà
“È una foto che non avremmo mai voluto essere costretti a mostrarvi”
imprigionato nel gommone che avrebbe dovuto dargli la salvezza
abbandonato, mangiato dai pesci,
bruciato dal sale, dal sole e dal gasolio
“Quel corpo deve essere recuperato e identificato in modo che possa essere sepolto, che i familiari possano essere informati e piangerlo” dice l’Ong tedesca Sea-Watch
i suoi piloti hanno avvistato e fotografato il corpo di quest’uomo intrappolato nel gommone
quattro avvistamenti, quattro alert
per quattro volte in due settimane hanno comunicato le precise coordinate alle guardie costiere di Libia, Malta e Italia che li hanno puntualmente ignorati
non c’è limite all’orrore.