La dialisi turistica: uno dei tanti diritti negati nella Locride
Poter rientrare nei luoghi di origine e poter godere del sole e del mare della propria terra, sembra un desiderio irrealizzabile per chi ha bisogno di sottoporsi a dialisi per poter continuare a vivere. È quello che succede a chi è toccato in sorte di nascere nella Locride, un territorio dove ogni giorno è così pesantemente negato il diritto alla salute.
Molti pazienti nefropatici, che vivono fuori regione e che hanno necessità di sottoporsi al trattamento dialitico, non possono programmare di trascorrere le loro vacanze nella Locride, perché non sanno se la dialisi turistica sarà attivata presso l’Ospedale di Locri. A quanti si rivolgono al servizio di dialisi dell’Ospedale, per conoscere se può programmare di spostarsi dalla propria residenza e rientrare nella Locride per le vacanze, con molta cortesia, viene risposto che, purtroppo, manca il personale e, con quello in servizio non è possibile garantire un trattamento salvavita che impone ad una persona, tre giorni a settimana, di rimanere attaccato ad una macchina.
Il centro dialisi di Locri, come tutti i reparti del nosocomio, vive la carenza di personale sanitario, ma non trovare la soluzione per un programma di assistenza da offrire ai dializzati che vorrebbero nel periodo estivo soggiornare nelle località della Locride, ci sembra inaccettabile nei confronti di persone che già vivono con tanti disagi la propria malattia. Inoltre, come Movimento politico LocRinasce, riteniamo che, proprio in questo momento di grave crisi del comparto turistico, sia quanto mai importante che il nostro territorio si organizzi per garantire questo basilare servizio. Facciamo, pertanto, appello ai Commissari dell’ASP di Reggio Calabria ed alle Istituzioni locali e regionali competenti, affinché si attivino per dare con urgenza soluzione ad una problematica così rilevante.
Movimento politico LocRinasce