La monarchica Placanica
Quanto ci piaceva vivere in monarchia…
Quanto amavamo stare al servizio del padrone, quanto era bella la sicurezza di avere qualcuno che ci mandasse a fare qualcosa, quanto amavamo raccogliere le olive per i padroni, mentre loro bivaccavano. Quanto ci piaceva vederli ricchi mentre abbracciavamo il maiale domestico, a noi placanichesi sta cosa di avere un padrone ci piaceva proprio.
Ci piaceva la nostra ignoranza e il nostro analfabetismo, ci piaceva fidarci ciecamente di quello che ci veniva detto da chi comandava, da quei pochi che sapevano leggere, perché quando non si sa leggere questo succede, bisogna fidarsi di chi sa farlo, e se quei pochi che sapevano leggere erano “fedeli” alla monarchia e al re, o forse semplicemente, amavano avere il potere e sapevano che la Repubblica lo avrebbe ridotto, sapevano leggere la parola Repubblica e ne conoscevano il significato (cosa di Tutti) ma quella parola intaccava il loro dominio Monarchico, rendere la gestione politica “cosa di Tutti” avrebbe ridotto il loro potere, avranno certamente tenuto nascosta quella parola e il suo significato, e quindi “bellu meu, si voi u mangi, vota p’o rre, ca u rre ti duna e mangiari”.
La immagino così la campagna elettorale a Placanica, e guai a parlare di Repubblica come qualcosa di meraviglioso, come qualcosa che avrebbe permesso a chiunque di diventare Capo di Stato e di poter scegliere in che mondo vivere altrimenti “dijunu e lignati”, botte e povertà, la immagino così.
Ma da allora siamo cambiati? La nostra cultura monarchica e patriarcale è cambiata? Abbiamo smesso di cercare un padrone per iniziare a essere “noi il padrone del nostro destino, noi il capitano delle nostre anime”? Abbiamo compreso che la Repubblica è “cosa di Tutti” o siamo ancora convinti che la soluzione migliore sia delegare e lasciare che facciano gli altri?
Perché, sapete, a Placanica, ad oggi, viviamo in Dittatura e non in Democrazia. La democrazia esiste quando a prendere le decisioni è, si, la maggioranza ma con il controllo dell’opposizione. È l’opposizione a rendere viva la democrazia e, a Placanica, l’opposizione non c’è.
Buona festa della Repubblica, a chi vive in una Repubblica.