Sardine: “Santelli si occupi degli ospedali invece che dell’aperitivo”
Dalla pagina facebook 6000 sardine
La famigerata “fase 2” dovrebbe essere quella di “convivenza” con il virus.
Per poter convivere con un nemico di tale portata, bisognerebbe quantomeno aver provveduto ad una reale strategia di difesa.
La Calabria è continuamente e tristemente protagonista di trasmissioni televisive che denunciano le gravissime condizioni in cui versa il suo sistema sanitario regionale.
Insufficienze – e in alcuni casi addirittura assenze – in vaste aree territoriali e di settore.
La politica regionale non ha fatto nulla di concreto se non annunciare di continuo proclami che non hanno mai trovato attuazione. Al contrario una serie di azioni anche formali hanno testimoniato una palese confusione e incapacità gestionale con macroscopici conflitti interni alla stessa catena di comando e tra i dipartimenti.
Visto e considerato che il tempo trascorso dall’inizio dell’epidemia, non ha fortunatamente fatto registrare numeri spaventosi, sarebbe opportuno sapere se questo vantaggio acquisito sia stato seriamente impiegato per attrezzare la regione nell’eventualità di un riacuirsi precipitoso della crisi sanitaria.
Chiedo, dunque, alla presidente della Repubblica indipendente di Calabria:
Quanti posti letto abbiamo in terapia intensiva ?
Quanti in rianimazione ?
Quanti respiratori polmonari ?
Quanti caschi per ventilazione ?
In quanto tempo possiamo allestire ospedali da campo ?
I focolai sono definitivamente spenti ?
Abbiano tamponi ?
Abbiamo reagenti?
Siamo in grado di mappare l’eventuale contagio ?
Tutti i presidi ospedalieri hanno gli strumenti necessari per la gestione di pazienti covid ?
Tutti i presidi ospedalieri hanno percorsi dedicati che garantiscano il contenimento di e eventuali contagi ?
Abbiano sufficiente personale sanitario ?
Il personale sanitario ha a disposizione sufficienti dispositivi di protezione per poter operare in sicurezza ?
Quanti tamponi possiamo processare in un giorno ?
Abbiano sufficienti mascherine per l’intera popolazione calabrese ?
Sono previsti protocolli specifici ?
Così come tanti calabresi, mi sarei aspettata che l’indipendista presidente Santelli desse risposta a questi molteplici interrogativi – rimasti inevasi dall’inizio della pandemia a oggi – piuttosto che sfornare un’ordinanza formato “aperitivo”.