Gli interrogativi dell’USB contro l’ordinanza della Santelli: “Con quale modalità vengono disciplinati gli ingressi nei negozi di lavoratori e utenti?”
Regione Calabria ultima nelle statistiche
Prima in inefficienza in materia di sicurezza sul lavoro
La governatrice, che non parla con le parti sociali dopo numerosi solleciti, che ha lasciato i lavoratori in tutti i posti di lavoro ed in particolar modo quelli della sanità in condizioni pietose nel lavorare senza dispositivi di sicurezza, – con l’aggravante che oggi scadono i contratti e partono i licenziamenti- che vuole chiudere le frontiere della regione, si dovrebbe metter un attimo il cervello in pace.
L’ordinanza di apertura delle attività calabresi proprio dove ce maggiore circolazione di persone ci pare alquanto azzardata, probabilmente vuole fare politica di opposizione al governo centrale, ma NON gli permettiamo di farla sulla pelle dei lavoratori calabresi.
Abbiamo già perso tantissime vite umane e ci sono tantissimi contagi, ora vorremmo capire nella fase acuta della peggiore emergenza sanitaria mai vissuta dal nostro Paese, lottando contro i ritardi, le lacune e le omissioni nell’applicare le prescrizioni previste dalla leggi e dai vari DPCM, come e con quali strumenti pensa di riaprire.
Dove sono gli acquisti, le precazioni, le direttive, un straccio di regolamento valido per tutte le aziende, per evitare i contagi sia dei lavoratori che degli utenti che praticano le attività che lei riaperte!??
Con quale modalità vengono disciplinate le modalità di ingresso nelle attività commerciali dei lavoratori con riferimento al controllo della corporatura corporea, l’obbligo di comunicazione dell’eventuale variazione del rischio biologico derivante dal virus, l’aggiornamento del DVR, nonché l’individuazione dei soggetti autorizzati alla raccolta e al trattamento dei dati dei lavoratori, necessari per prevenire arginare il rischio epidemico per ogni attività aperta al pubblico? – Quali sono le attività preventive che il datore deve mettere in campo per essere in regola con i nuovi obblighi?
Come USB, quello che ci riguarda con particolare interesse è il punto di vista della sicurezza e salute di tutti ma con particolare implicazione anche alla privacy dei lavoratori oltre alla parte relativa alle modalità di ingresso nelle attività commerciali di pubblico.
Quali sono le norme sanitarie che lei governatrice mette in atto per tutelare – anche – i datori di lavoro se non il personale, prima dell’accesso nei bar e ristoranti, al controllo
della corporatura corporea, vietando l’ingresso qualora questa sia superiore ai 37,5°? Come lavorano in condizioni di sicurezza i dipendenti con il distanziamento ed i DPI che NON dispongono?
Chi verifica ed eventualmente preclude l’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni GENERALI, la responsabilità è in capo alla governatrice oppure ai lavoratori costretti a lavorare ?
Oggi cara governatrice, anche richiedere ai lavoratori certificazione o fare indagini sul suo stato di saluta non può essere affrontato come fa lei con la sua genericità scrivendo “io apro tutto”??? Ci sono normative previste o disposte dagli organi competenti, in quanto la finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus deve essere svolta da soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato? Se vogliamo il rispetto delle norme.
La invitiamo, egregia governatrice, di mettere in linea il cervello tutti i giorni dell’anno – non si chiude un giorno la Calabria ed il secondo giorno si riaprono invece le attività senza alcun criterio di sicurezza!!
Come Unione Sindacale di Base esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per il suo avvio della Fase 2, – ricordiamo che già c’è stata incapacità nel gestire la fase 1, ora perseveriamo.
Le ricordiamo che: tutti i lavoratori in tutti i settori riscontrano criticità legate alla pulizie ed alle sanificazioni degli ambienti di lavoro, distanziamenti e DPI carenti se non assenti – non vorremmo che anche questi li mettiamo a carico dei lavoratori.
La USB si batterà affinché questo mandare al massacro i lavoratori e l’utenza “comandata” da chi sta comoda seduta su soffici poltrone pagate dai calabresi, non accada!
Per la USB Confederale Calabria – JIRITANO