Nino Spirlì trasforma la Regione nel mezzo di propaganda della Lega e del suo credo
Da oltre un mese l’ufficio di Vicepresidenza della Regione Calabria è il “Signor” Nino Spirlì che sembra aver trasformato un’istituzione in uno strumento di perenne propaganda per il “suo” partito nonostante la campagna elettorale sia giunta al termine circa tre mesi fa.
La prima pessima figura è stata quella della campagna “scegli calabrese” di cui si è fatto promotore piazzando il simbolo della Lega, il cui nome ufficiale e completo è “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”. La stessa Lega ha preso le distanze dalla campagna affermando che il logo non fosse neanche quello corretto. Dopo essersi visto puntare il dito contro da tutta l’opposizione, il “Signor” Spirlì si è affrettato a far sparire dai social tutte le immagini della campagna, che ci eravamo preoccupati di salvare.
Dopo essere stato accusato per l’utilizzo del doppio logo (quello della Regione Calabria e quello della Lega) per iniziative personali, il “Signor” Nino Spirlì alza il livello della campagna propagandistica in favore del “suo” partito appropriandosi di iniziative di carattere regionale per utilizzarli nella perenne campagna elettorale in favore della Lega.
Infatti il Vicepresidente, questa volta, non utilizza il doppio simbolo ma solo quello della Lega omettendo completamente quello della Regione Calabra. Nello specifico le iniziative di cui si appropria sono quella dello stanziamento di “25 milioni di euro (soldi dei contribuenti) per acquistare alimentari e farmaci” e quella dell’acquisto, sempre con i soldi dei contribuenti, di “25 mila tablet per gli studenti calabresi”, come se fossero regali della Lega, da cui si attende la restituzione dei 49 milioni sottratti agli italiani.
Il logo della Regione lo troviamo invece dove non dovrebbe esserci, ad accompagnare la scritta “Cristo è risorto. Alleluja! BUONA PASQUA”. Lo Stato italiano è laico e, in quanto tale, le sue istituzioni non devono fare differenze di carattere religioso, ma ciò non sembra interessare al “Signor” Spirlì che, nel totale disinteresse nei confronti delle comunità appartenenti a fede diverse dalla sua, probabilmente non metterà mai il logo della regione per accompagnare auguri rivolti ad altre comunità religiose generando così disuguaglianze.
Ma da chi, in data 8 aprile, scriveva su Facebook direttamente a “Maria Madre di Dio” affermando che “ai bestemmiatori e figli di satana” la sua fede “dà fastidio” e “schiumano odio e rabbia” non si sa cosa ci si possa aspettare.
Forse il Vicepresidente della Giunta regionale non sa che il suo ruolo gli impone di governare per il bene di tutti, compresi “bestemmiatori e figli di satana”, e non solo per chi ha la sua stessa fede, che gli piaccia o meno.