Una riflessione sul Mes
di Mauro Coluccio
Il Portogallo il MES lo ha usato, nel 2011, nella modalità con le “rigorose condizionalità”, che prevedevano l’accesso ai fondi a fronte di riforme concordate con gli organismi Ue, ed ha ricevuto 78 miliardi di euro.
Stando a Salvini, Meloni e M5s il Portogallo oggi, avendo usato il MES, dovrebbe essere una nazione in macerie, colonizzata dalla Germania, con i disoccupati a morire per strada e i monumenti venduti alle banche tedesche.
Non è andata così: nei soli ultimi 5 anni il Portogallo è cresciuto del 16%, un dato tra i più alti in Europa, il deficit è crollato dall’11% allo 0,5%, il debito pubblico dal 131% al 121%.
La disoccupazione in Portogallo, dopo il MES, si è dimezzata, passando dal 12% al 6,5%, mentre la ricchezza pro-capite è cresciuta del 12% in 5 anni.
Anche la Spagna ha attinto al MES, nel 2012: nel 2013 la disoccupazione era al 26%, oggi 13% e, nonostante continue incertezze politiche il debito pubblico si è ridotto dal 100% al 96%.
Pure l’Irlanda ha usato il MES: disoccupazione 2013 al 13,8%, oggi è meno della metà, al 5,5%, debito pubblico, dimezzato, dal 120% al 61%, PIL pro-capite di 80mila dollari (dati 2018), grazie soprattutto ad una politica fiscale molto “aggressiva” (e scorretta, nei confronti di paesi come l’Italia).
Dal 2009 al 2018 la “produttività per ora lavorata” in Portogallo è aumentata del 6,1%.
Spagna del 10,3%
Irlanda del 57,5%
Italia del 3,4%.
Di questi paesi che hanno usato il MES non si parla, mentre viene continuamente agitato il fantasma della Grecia, la cui classe politica, forse, qualche responsabilità deve averla avuta….
Non può essere, magari, che la Grecia, al disastro economico, ci si è ridotta da sola prima del MES, cioè quando nel 2009 il premier Papandreou ha riconosciuto che i governi, compreso il suo, truccavano i conti da anni, per continuare a mantenere il consenso, mandando la gente in pensione a 50 anni (che poi continuava a lavorare in nero) e lasciando che evadesse il Fisco (ricorda qualcuno…..)?
Chi governava in Grecia e negli altri paesi ad alto defcit, finanziato con perenne ricorso a nuovo indebitamento, confidava nel fatto che a prestare loro i soldi avrebbero sempre provveduto i mercati che, dal 2009, molto semplicemente, hanno smesso di farlo.
Così la Grecia si è trovata senza più un euro (prima del MES) ed ha chiesto al MES centinaia di miliardi di euro, dei cittadini europei (Italia compresa), che sono stati concessi a patto di applicare riforme molto severe.
I cittadini Greci, tra l’altro, hanno dovuto subire, da parte della LORO classe politica, delle riforme male attuate, che non hanno intaccato situazioni di privilegio, che pure esistono: in Grecia la flotta mercantile (tra le prime al mondo) e la ricca Chiesa ortodossa, godono della totale esenzione dalle imposte, previste dalla costituzione, l’evasione fiscale è la più alta d’Europa (prima dell’Italia…) assieme al numero di cittadini che detengono patrimoni all’estero, ovviamente non dichiarati al fisco nazionale.
Invece, il MES per il quale si discute oggi, con fondi dedicati al finanziamento del sistema sanitario, non prevede condizioni o richieste di riforme, i tassi di interesse saranno inferiori all’1% e la scadenza dei rimborsi è prevista a lungo termine.
Diversamente sarebbe un dibattito senza ragione d’essere, tanto varrebbe continuare ad emettere Btp, che la BCE sta acquistando in gran quantità ed in misura massima rispetto a tutte le altre nazioni partecipanti ai programmi di QE.
E la trattativa può portare, se ben condotta, ad un ulteriore miglioramento delle condizioni.
Ma purtroppo, siamo alla guerra di religione: Salvini e Meloni, alla faccia dell’interesse nazionale, mirano al maggiore sfascio possibile, mentre la condotta del primo ministro Conte è condizionata, quella si, dalle posizioni pregiudiziali M5s, che non è capace e non vuole rivedere anni di politica urlata contro tutto e contro tutti.
Questi sono i fatti, ognuno giudichi da se
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