Coronavirus: i danni della scandalosa gestione leghista in Lombardia
Quando è troppo è troppo.
Dato che Fontana, da settimane, va pavoneggiandosi sulla sua gestione dell’emergenza e si permette pure di aggredire gli altri, è forse bene che si facciano alcune rapide osservazioni sulla gestione del modello sanitario lombardo e di chi l’ha governato in questi tragici giorni.
Allora, nel giro di quattro giorni (quattro!), è saltato fuori che:
- Per l’ospedale della Fiera di Milano inaugurato in pompa magna (per giunta con un assembramento) non solo mancano ad oggi i posti letto promessi, ma anche medici. Che Fontana non è riuscito ad ottenere neanche proponendo uno “scambio” (posti per medici) a Cirio in Piemonte.
- Ieri la Regione Lombardia ha annunciato trionfante l’arrivo, in un solo giorno, di 300mila mascherine gratis in tutte le farmacie. Per poi venire immediatamente smentita dalla stessa Federfarma.
- La Regione, l’8 marzo, ha firmato una delibera dove chiedeva alle aziende sanitarie locali di individuare case di riposo dove assistere pazienti covid 19 a bassa intensità. Il risultato? Aver “acceso un cerino in un pagliaio”.
- “Dulcis in fundo”, nel pomeriggio di oggi è arrivata anche una lettera ufficiale di denuncia dell’Ordine dei Medici della Lombardia indirizzata proprio alla Regione. Di chi è sul fronte a sporcarsi le mani. Una disperata lettera che evidenzia i madornali errori della Regione nella gestione dell’emergenza, parlando, senza mezzi termini, di disastro sanitario. E che lo fa nella speranza che il possibile possa essere riparato.
Ecco. Tutto questo lo diciamo per un motivo.
Per correggere gli errori. E per mettere un freno alla propaganda che Fontana e la Lega stanno mettendo in piedi in questi giorni. Una propaganda vuota, aggressiva. E, come dimostrano i fatti e gli errori di chi ha governato la sanità lombarda, costruita davvero sul nulla.
Smettetela. Ci sono errori e gravi mancanze. Oggi non è il momento della propaganda.
È il momento della serietà, dell’unità, dell’umiltà del lavoro. L’Italia, con tutte le sue regioni, di questo ha bisogno.
L’Italia. E, sì, anche la Lombardia.
Vinicio Peluffo