Preoccupazione per l’impreparazione dell’ospedale di Locri a gestire l’emergenza coronavirus
Dopo la gestione al Pronto soccorso di Locri di un caso sospetto di infezione da Coronavirus, risultato fortunatamente negativo dopo i necessari accertamenti, è aumentata la preoccupazione dei cittadini per come ci si prepari ad affrontare questa emergenza. Come Comitato “Difendiamo l’ Ospedale”, abbiamo subito pensato che questo episodio, avvenuto la scorsa settimana, potesse essere visto come un prezioso campanello d’allarme, da cui trarre insegnamento. La tempestiva convocazione del Comitato dei Sindaci e la notizia diffusa alla fine dell’incontro che, martedì 10 marzo, la rappresentanza dei Sindaci avrebbe avuto un incontro con il Direttore Sanitario Aziendale, dott. Antonio Bray, per discutere sulle azioni da adottare per far fronte all’emergenza Covid-19, ci hanno rafforzato nel nostro convincimento.
Oggi, veniamo a conoscenza che l’incontro non c’è stato, non conosciamo i motivi di questo rinvio e, soprattutto, non sappiamo se sono stati presi i provvedimenti urgenti richiesti. In questa emergenza, che ha coinvolto tutto il nostro Paese, da cittadini abbiamo il dovere di sentirci “partecipi” dell’osservanza delle norme di comportamento utili a contenere la diffusione del virus. Ma, sempre da cittadini, abbiamo anche il diritto di conoscere cosa l’ Azienda sanitaria di Reggio Calabria abbia deciso di mettere in atto per far fronte ad una situazione emergenziale così grave e importante. Gestire l’emergenza sanitaria del coronavirus, in una realtà di cronica emergenza come è quella in cui è stato , da anni, colpevolmente lasciato l’ Ospedale di Locri, non è di certo facile. Ma, sappiamo anche che, per non disperdere il vantaggio di una diffusione ancora relativamente lenta del virus nei nostri territori, occorrerebbe fare presto, anzi prestissimo. L’ultimo bollettino della Regione Calabria ci dice che le persone positive al Coronavirus sono in aumento, 13 forse anche 14 i casi di contagio, quasi 1000 soggetti in isolamento domiciliare e, soprattutto, le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, registrate al sito della Regione Calabria, sono 3450.
Nell’attuale contesto epidemiologico, il Comitato civico ” Difendiamo l’Ospedale” ha ritenuto di dover considerare l’emergenza coronavirus come l’inizio di un percorso, più consapevole e qualificato, di impegno civico, dove ognuno è chiamato a fare la propria parte, per poter vincere una sfida che riguarda tutta la comunità. Questo è anche il motivo per cui abbiamo deciso l’avvio di una raccolta
fondi per contribuire all’acquisto urgente di presidi necessari ad affrontare le emergenze più immediate. Ma, altrettanto responsabilmente, il Comitato ritiene che, sul fronte dell’assistenza sanitaria, non è possibile continuare con un modus operandi che, già nell’ordinario, non riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza. C’è da chiedersi se era proprio necessaria l’emergenza Coronavirus per rendersi conto che l’ Ospedale di Locri ha necessità ed urgenza di un generale potenziamento, e, in particolare, di assumere nuovo personale, da reperire anche con procedure straordinarie che la situazione richiede. Oppure, ci domandiamo come sia possibile che la Protezione civile allestisca davanti al Pronto soccorso una struttura per il pre-triage, al fine di consentire un percorso dedicato e protetto per la gestione dei casi sospetti, e che questo percorso diventi operativo solo dopo le proteste dei cittadini e degli stessi operatori. Per essere preparati ad affrontare questa grave emergenza, oltre al rispetto da parte dei cittadini delle raccomandazioni ministeriali e regionali per contenere la diffusione del virus, adattate di continuo in relazione all’evolversi della situazione, sono necessari servizi sanitari efficienti e un grande impegno organizzativo. Sulla base dell’esperienza di altre regioni, abbiamo anche visto che sistemi sanitari ben collaudati possono non essere in grado di reggere di fronte ad una forte richiesta di ospedalizzazione e, soprattutto, di cure intensive. I tempi d’intervento a disposizione sono molto stretti e, nel fatto specifico, non servono promesse ma decisioni rapide, capaci di incidere sui numerosi problemi irrisolti dell’ Ospedale di Locri. Sono queste le considerazioni che inducono il Comitato a fare, ancora una volta, un appello urgente alla Direzione strategica dell’ ASP di Reggio Calabria di accelerare tutti i provvedimenti che possono dare, nell’immediato, all’ Ospedale di Locri la possibilità di affrontare le difficoltà che, in caso di estensione dei contagi, si verrebbero inevitabilmente a determinare. NON E’ PIU’ POSSIBILE ASPETTARE.
Il Comitato “Difendiamo l’ Ospedale”