Focà respinge i migranti
Caulonia paese dell’intolleranza?
Alle oo:15 del lunedì di Pasquetta, all’ex ospedaletto di Roccella, ormai diventato centro di prima assistenza per migranti, la lunghissima giornata delle forze dell’ordine, degli assessori Belcastro e Cagliuso e dei migranti sbarcati a Caulonia la notte precedente non è ancora terminata.
I fatti: intorno alle 3 della notte di Pasqua l’imbarcazione che trasporta 209 migranti si arena sulla spiaggia di Caulonia. I migranti vengono portati al mercato coperto di Caulonia marina per essere rifocillati ed identificati. 21 vengono trasferiti a Riace e 10 a Monasterace. Per gli altri si preparano i letti nella scuola di Focà.
Ma la sera di Pasqua il colpo di scena. Una ventina di cittadini di Focà si ribella, urla contro chi vuole trasportare i migranti nella frazione e addirittura pare che qualcuno, per impedirne l’ingresso, abbia saldato il cancello della scuola.
Per ragioni di ordine pubblico, di fronte a tanta resistenza, la Prefettura ha deciso di trasferire i migranti a Roccella.
Intorno alle 00:30 arrivano a Roccella, trasportati dal pulmino del comune di Caulonia, gli ultimi migranti. I bambini addormentati e avvolti nelle coperte, i visi degli adulti stravolti dalla stanchezza.
Agli assessori Cagliuso e Belcastro, che per tutto il giorno, instancabilmente, hanno cercato di gestire la situazione, si aggiungono ora il consigliere provinciale Pierfrancesco Campisi e l’assessore all’immigrazione del comune di Roccella Bruna Falcone.
All’una meno un quarto i migranti sono tutti dentro la struttura, pronti finalmente a riposare. E anche il grosso della forze dell’ordine può levare le tende, insieme ai politici. Si chiudono i cancelli. Tra poche ore si ricomincia. A pesare su questa notte, oltre all’emergenza dello sbarco, il rifiuto di accogliere delle persone che avevano bisogno di ospitalità per una sola notte in una struttura pubblica.