Scandalo Riace: la giunta nominata dal sindaco Trifoli concede al dipendente Trifoli una nuova aspettativa, alla faccia del Tribunale di Locri
Tutti sanno che il Tribunale di Locri con ordinanza del 5 novembre 2019 ha dichiarato la decadenza di Antonio Trifoli dalla carica di Sindaco.
“All’epoca della presentazione delle candidature per le elezioni del 31 maggio 2019 – hanno scritto i giudici nella sentenza – l’interessato era dipendente del Comune di Riace con contratto a tempo determinato e, come tale, non poteva essere collocato in aspettativa per motivi elettorali, stante il divieto di cui al comma 8 dell’articolo 60 del Tuel”.
La legge parla chiaro, anche se i nuovi amministratori di Riace parlano di legalità solo quando devono attaccare Lucano e i suoi sostenitori ma poi tendono a non praticarla molto, visto che oltre a violare il Testo Unico degli Enti locali avevano anche candidato in lista un leghista condannato in via definitiva a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.
Dopo la decisione del Tribunale di Locri l’avvocato di Trifoli ha fatto ricorso, sospendendo così l’efficacia esecutiva della sentenza.
E Trifoli, imperterrito, ha chiesto nuovamente di usufruire di aspettativa fino al termine del mandato, alla faccia del testo unico degli enti locali e dei giudici. E a chi ha chiesto l’aspettativa? Ovviamente alla giunta da lui stesso nominata e composta da Francesco Salerno e Teresa Gervasi!
I due assessori nominati da Trifoli si sono riuniti il 2 dicembre e hanno deciso, ovviamente, di concedere l’aspettative al loro sindaco fino al termine del mandato, violando il comma 8 dell’art 60 del Tuel che recita ” Non possono essere collocati in aspettativa i dipendenti assunti a tempo determinato”.
E’ evidente che la situazione istituzionale di Riace sta degenerando oltre ogni limite e che Salerno e Gervasi potrebbero dovere rispondere della loro decisione. Così come è paradossale che Trifoli debba chiedere di decidere sull’aspettativa proprio a delle persone che ricoprono il ruolo di assessore per sua esclusiva volontà, trattandosi di un incarico fiduciario del sindaco.