Gioiosa Ionica, grande successo per l’incontro pubblico sul tema “L’accoglienza dopo il decreto sicurezza”
Venerdì 29 novembre 2019 alle ore 18:00 presso Palazzo Amaduri a Gioiosa Ionica ha avuto luogo un incontro, aperto a tutti, sul tema “L’accoglienza dopo il decreto sicurezza”.
Durante la serata sono intervenuti vari esperti in materia di immigrazione e accoglienza provenienti da tutta Italia. Il moderatore Giovanni Maiolo, legale rappresentante di Re.Co.Sol. (Rete dei Comuni Solidali), ha salutato gli ospiti convenuti e il pubblico, parlando della sua lunga esperienza all’interno del circuito dell’accoglienza e sottolineando le difficoltà concrete a cui il sistema ex SPRAR (ora SIPROIMI) sta andando incontro in Italia, in seguito all’approvazione del decreto sicurezza.
Viene, quindi, ceduta la parola a Roberta Ferruti, giornalista free lance romana e collaboratrice di Re.Co.Sol. La Ferruti propone un’interessante panoramica sui comuni aderenti alle rete Re.Co.Sol in cui sono stati avviati e gestiti con successo alcuni progetti di accoglienza. Da Sud arriva la storia di Sutera, un borgo in provincia di Caltanisetta, che conta 1410 abitanti e che è a forte rischio di spopolamento. Qui le morti ormai da anni superavano in maniera preoccupante le nascite. L’arrivo di alcune famiglie di migranti ha permesso al borgo di rinascere e di toccare con mano la vera “contaminazione culturale”, quella positiva. Stessa esperienza in un’altra cittadina, che per caratteristiche differisce notevolmente da Sutera, la ricca Finale Ligure, in provincia di Savona. Qui le difficoltà di integrazione, legate principalmente alla diffidenza nei confronti dello “straniero”, sono state superate portando avanti un ottimo lavoro di rete e un percorso di crescita e arricchimento da un punto di vista socio-culturale.
Segue l’intervento di Alessia Barbiero, coordinatrice del progetto ex SPRAR di Gioiosa Ionica. La dottoressa Barbiero illustra in maniera chiara e coinvolgente le conseguenze pratico-concrete e umane del decreto n.113/2018. Innanzi tutto viene chiarito che il decreto elimina il permesso di soggiorno per motivi umanitari e lo sostituisce con permessi di soggiorno “speciali” che possono essere rilasciati in caso di condizioni di salute di eccezionale gravità, situazioni contingenti di calamità nel Paese di origine, atti di particolare valore civile, con durata estremamente limitata nel tempo. Ne consegue che gli attuali possessori della protezione umanitaria rischiano di divenire a breve clandestini e paradossalmente il decreto definito “sicurezza” non farà altro che creare sacche di disperati, senza tutela, e quindi insicurezza. La Barbiero sottolinea, inoltre, la difficoltà degli italiani assunti nei progetti di accoglienza, che, a breve, si troveranno senza un posto di lavoro.
Interviene, quindi, Francesco Cosentino, sindaco di Cittanova. Il sindaco racconta, con molto calore, l’esperienza positiva vissuta dai suoi concittadini grazie alla presenza di uno SPRAR sul territorio. Si sofferma a narrare diversi aneddoti, in cui traspare il coinvolgimento politico ed umano del sindaco nei confronti del progetto d’accoglienza (e dei suoi beneficiari). Viene menzionata anche la situazione della tendopoli di San Ferdinando, in cui più di una persona ha perso la vita nel corso degli anni. Cosentino sollecita gli astanti e i colleghi sindaci ad attivarsi per trovare soluzioni concrete e dignitose per tutti coloro che vivono in questa condizione disumana e degradante.
Molto puntuale e stimolante anche l’intervento della dott.ssa Maria Francesca D’Agostino, docente UNICAL presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. La dott.ssa propone un’analisi della situazione socio-storico-politica italiana, analizzando cause e conseguenze di scelte, talvolta scellerate, portate avanti dai governi che si sono succeduti negli anni. Fornisce una lettura del fenomeno migratorio, mai banale, allargando la visione alle delicate interconnessioni dei vari sistemi di appartenenza di coloro che si incontrano-scontrano su una tematica così importante e così delicata (il “sistema Italia” e il “sistema mondo”), evidenziando la falsità degli slogan populisti che parlano alla pancia delle persone ma ignorano la complessità di un fenomeno evidentemente inarrestabile.
L’incontro si conclude con l’intervento del sindaco di Gioiosa Ionica, Salvatore Fuda. Fuda rivendica con orgoglio l’operato del proprio comune nel sostenere e perseguire una politica votata all’accoglienza. Ringrazia Re.Co.Sol. per l’ottima gestione del progetto SPRAR di Gioiosa Ionica e si dice convinto di voler proseguire su questa strada. Con passione sostiene la necessità di mettere in atto politiche sociali volte all’inclusione, al “fare dal basso” e a contrastare, nei limiti della legge, le brutali conseguenze di politiche nazionali che disumanizzano e contraggono i diritti di ciascun essere umano. Molto importante la riflessione del sindaco sullo scendere in campo, sul “metterci la faccia” e sulla necessità di distinguere a livello profondo ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, facendosene carico in prima persona.
Termina così, con successo, una serata di incontro e riflessione su una tematica tanto importante quanto attuale.