Osservazioni sull’ immigrazione. L’ Europa ha fallito?
Osservazioni sull’ immigrazione. L’ Europa ha fallito?
L’ immigrazione è indiscutibilmente uno dei fenomeni sociali che caratterizza il nostro tempo nonché l’ argomento su cui ci si interroga di più. Qualcuno ha, addirittura, sostenuto che dietro queste fughe dalle guerre e dalle persecuzioni in realtà ci siano finanziamenti da parte degli Stati Uniti allo scopo di creare disagio alla nostra Europa…
L’ uomo da sempre è andato alla ricerca di quella “terra promessa” che non è nient’ altro che la libertà, lo stare bene e il vivere.
L’ Europa, culla del sapere, non riesce a trovare una soluzione a tutto ciò. Ha fallito?
La verità è che non siamo più in grado di “pensare”, stiamo vivendo la “crisi del pensiero”.
Personalmente ritengo che la difficoltà di risoluzione esista perché si è perso quel senso di valori che riguardano l’ essere umano, non più osservato nella sua essenza ma concepito come un oggetto.
Cos’ è che ci allontana dall’ uomo? E’ il dilagare della tecnica e del progresso, cresciuti a partire dai primi anni del ‘900 e culminati nelle due guerre mondiali. Questo è accaduto sino al 1989, data in cui venne meno il muro di Berlino e con esso l’ Unione Sovietica, l’ unica in grado di contrastare quel fenomeno capitalistico denominato “americanismo”. Tecnica, progresso, mercato globale che non trovano più ostacoli estendendosi al mondo intero, creano la globalizzazione ossia la logica di sviluppo della produzione capitalistica. Carl Marx può essere considerato un vero profeta in questo senso poiché aveva già delineato tale processo storico sottolineando che l’ economia mondiale sarebbe stata l’ unica a decidere del destino dei popoli e delle nazioni. Proprio quello che aveva prospettato, un mercato globale che avrebbe unito tutta l’ umanità in scambi commerciali, è in effetti ciò che sta accadendo nella società odierna. Inevitabile. E allora, anziché guardare alla sofferenza o alla tragedia umana si preferisce lasciarsi sedurre dal mercato, il cui potere ha ormai superato i confini del mondo. Non sappiamo guardare in faccia il dolore come, invece, facevano gli antichi greci. L’ ottimismo tipico della nostra tradizione occidentale non ha fatto altro che portare avanti un castello di sabbia. E, in effetti, tale visione ottimistica è crollata. Scienza, utopia, rivoluzione, disuguaglianza sociale, guerre, egoismi hanno fatto precipitare il futuro dell’ estrema positività. Ma c’ è qualcuno in grado di resistere a questo ordine mondiale? Gli unici che sembrano farlo sono Cuba e il Venezuela adottando il multipolarismo. La situazione non può, per quanto mi riguarda, essere risolta da una società basata sul capitalismo. Sarebbe necessaria una società che non guarda solo al suo fine.
“We Don’ t Have an Immigration Problem, We Have a Capitalism Problem”
Fonte foto: pinterest.com