La storia di Veronica, la ragazza che svelò nel tema le violenze subite dal patrigno
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda solidarietà e apprezzamento nei confronti della giovane ragazza, Veronica, oggi maggiorenne, che ha trovato due anni fa il coraggio di denunciare gli abusi subiti dal suo patrigno attraverso un tema scolastico, “Occhi piccoli che videro tanto”, scritto in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una testimonianza drammatica verificatasi in Trentino che ci ricorda quanto sia cruciale il ruolo della scuola e degli insegnanti nella protezione e nella difesa dei diritti fondamentali di ogni persona, in particolare delle donne e dei minori. Questa vicenda, che ha trovato spazio ieri su alcune principali testate giornalistiche nazionali, sottolinea il valore di un ambiente scolastico in cui la sensibilità, l’ascolto e l’approccio educativo sono in grado di fare la differenza. Quando la ragazza ha scritto il suo tema, non solo ha affrontato una dolorosa realtà, ma ha anche trovato il coraggio di dare voce alla sua sofferenza e di spezzare il silenzio che la circondava da anni. Un atto di straordinaria forza che ha avuto il potere di porre fine agli abusi e salvare non solo se stessa, ma anche la sua mamma e i suoi fratelli.
Questo episodio dimostra chiaramente che la scuola non è solo un luogo di formazione accademica, ma un ambiente fondamentale di tutela, protezione e sensibilizzazione. Gli insegnanti hanno la possibilità e, anzi, la responsabilità di essere punti di riferimento per i giovani, di ascoltarli, di aiutarli a esprimere le loro emozioni e i loro vissuti, e di fornire loro gli strumenti per affrontare situazioni difficili. In questo caso, l’insegnante che ha proposto l’attività del tema si è rivelata una figura cruciale per il benessere della giovane, creando uno spazio sicuro in cui la ragazza ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia. Nel contesto della lotta contro la violenza di genere e gli abusi domestici, il nostro impegno come educatori non si limita a insegnare contenuti disciplinari, ma include anche il dovere di promuovere una cultura del rispetto, della parità e della dignità umana. La scuola deve essere un luogo dove i ragazzi possano sentirsi al sicuro e dove possano imparare a riconoscere e combattere ogni forma di violenza e discriminazione.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, da sempre impegnato nel promuovere i diritti umani all’interno dei percorsi scolastici, esprime il proprio sostegno a tutte le iniziative che incoraggiano gli studenti a riflettere sui temi della violenza, dell’abuso e della protezione dei diritti fondamentali. È fondamentale che le scuole diventino sempre di più spazi di educazione alla non violenza, dove i giovani possano crescere consapevoli dei propri diritti e delle proprie responsabilità nei confronti degli altri. Invitiamo, quindi, le istituzioni scolastiche e gli insegnanti a non sottovalutare il potere della parola e dell’ascolto: attraverso piccoli gesti, come quello di una tematica proposta in classe, può nascere il coraggio di denunciare, di rompere il silenzio e di restituire la speranza a chi vive nel buio della violenza.
Romano Pesavento – Presidente CNDDU