Caulonia, l’ex assessore Dimasi: “È necessario che Cagliuso si assuma le proprie responsabilità, i cittadini meritano trasparenza”

Caulonia, l’ex assessore Dimasi: “È necessario che Cagliuso si assuma le proprie responsabilità, i cittadini meritano trasparenza”

Alla luce di quanto emerso durante il consiglio comunale di ieri, rispetto alle dichiarazioni del sindaco Cagliuso circa la perdita per usucapione di 78 ettari di terreno boschivo (dichiarata con sentenza inappellata, passata in giudicato), ci sono dei chiarimenti che devono assolutamente essere fatti nell’interesse della verità e per definire, con dati oggettivi, la questione al fine di delinearne le responsabilità a cui ciascuno non può assolutamente sottrarsi.
Intanto, dopo aver ascoltato l’intervento del sindaco, viene da chiedersi se lo sproloquio al quale si è lasciato andare sia frutto di una strategia politica per confondere gli interlocutori cioè i cittadini, oppure, opzione più plausibile, era lui stesso confuso.
Ed infatti, nell’affrontare la questione dei 78 ettari di terreno boschivo che sono stati usucapiti, lo stesso dapprima testualmente dichiara quanto segue: “la sentenza emessa il 14 marzo 2024 dal Tribunale di Locri dove NOI veniamo a conoscenza il 21/11/2024, cioè 37 giorni dopo la scadenza del termine per l’impugnazione che era il 15 ottobre 2024“.
Il sindaco stesso non si rende conto della gravità di quanto teste’ dichiarato, perché ha ammesso candidamente di non essere in grado di avere il polso di quello che succede all’interno dell’Ente comunale, cosa di una gravità inaudita, aggravata ulteriormente dal suo ruolo di delegato al contenzioso.
Lo stesso, successivamente, ha affermato di essere venuto a conoscenza di tale sentenza attraverso una missiva dell’agenzia delle entrate con la quale si chiedeva al Comune di Caulonia, il pagamento di somme relative alla registrazione della sentenza in oggetto (ben 90.000 mila euro), mi viene da dire oltre al danno la beffa.
Il dato politico che non può essere sottaciuto, in questo caso è che un sindaco non può non avere cognizione di una questione così rilevante.
Pertanto la prima responsabilità è stata inconfutabilmente ammessa dallo stesso che nel cercare, come suo costume, di scrollarsi le proprie responsabilità e imputarle ad altri ha evidenziato, laddove ce ne fosse stato bisogno, la sua incapacità a ricoprire il ruolo che ricopre.
Inoltre, a nulla serve la relazione che lo stesso ha richiesto al collegio difensivo, relazione postuma rispetto alla scadenza dei termini per proporre l’appello.
La stessa infatti è stata fatta solo nella ricerca disperata di sottrarsi dalla responsabilità per NON aver (non poteva più in realta!) proposto appello e, quindi, fatto perdere alla comunità di caulonia circa 78 ettari di terreno.

Perdita, si ribadisce, sancita da una sentenza passata in giudicato perché NON appellata.
Il Consiglio comunale, simbolo di democrazia, negli ultimi 3 anni a Caulonia è diventato scenario di teatrini imbarazzanti.
Il sindaco, che ormai rappresenta solo se stesso, ha dimostrato ieri sera segni di irrazionalità e ha rappresentato un’analisi grottesca sulla questione dell’usucapione di 78 ettari di terreno.
Inoltre, atteso che è evidente che il metodo dei social è l’unico modo per raggiungere il sindaco, visto che i post su Facebook non gli sfuggono, a differenza delle sentenze da appellare, voglio evidenziare che nell’esclusivo e preminente interesse di Caulonia all’epoca dei fatti, l’amministrazione Belcastro non ha esitato un attimo nel costituirsi tempestivamente nel giudizio di usucapione di cui si discute, opponendosi con fermezza, a differenza di qualcun’altro che preferisce “abdicare” al ruolo per cui è stato chiamato.
Che il modo di fare politica del primo cittadino di Caulonia, fosse quello di buttare fumo negli occhi dei cittadini spostando l’attenzione altrove, denigrando l’interlocutore, era notorio.
Usa sempre lo stesso copione, che utilizza da ormai 3 anni, nei confronti dei consiglieri di minoranza, in particolare con la capogruppo!!!
Così facendo , spera di zittire e annichilire oltre che l’avversario anche il dibattito democratico.
Non ci resta che l’amarezza, su ciò che bisogna sopportare per altri anni di scorcio di consiliatura.
Considerando che nessuno intende mollare la poltrona, perché di questo si tratta, l’unica cosa che gli riesce bene di amministrare, infatti è il potere!
È necessario che il sindaco si assuma le proprie responsabilità e che il Consiglio comunale torni a essere un luogo di dibattito democratico e di rappresentanza della volontà popolare. I cittadini di Caulonia meritano trasparenza, onestà e un’amministrazione che rappresenti i loro interessi.

Maria Grazia Dimasi

CATEGORIES
TAGS
Share This