Gente in Aspromonte organizza un’escursione “A mulattera dell’Acquedotto”
Come arrivare:
Dalla Tirrenica dall’autostrada uscire a Gioia Tauro, direzione Cittanova, si risale la montagna verso lo Zomaro al quadrivio del Passo del Mercante si scende verso Gerace, e dopo circa 6 Km si raggiunge il luogo di partenza. Dalla Jonica, invece, prendere la direzione verso Zomaro e dopo aver superato Gerace proseguire verso Canolo per circa altri 8 Km, raggiunta C/da Mondarola proseguire per qualche centinaio di metri. Comunque sul luogo di partenza (SS 111) ci sarà qualcuno dell’Associazione ad attendervi.
La contrada “Mondarola”, luogo di partenza, trae il nome dalla castagna mundarola che gli antichi jonici di queste contrade lessavano e poi disseccavano. I luoghi che visiteremo sono tutti legati alle tradizioni agricolo-contadine, attività intense di uomini che seppero mettere a coltura, con immense fatiche e lavoro, le balze di questa parte dell’Aspromonte. La pastorizia e all’allevamento di maiali e la produzione di formaggi e salumi è ancora oggi l’attività che richiama molti turisti, il paesaggio ed il valore ambientale, storico e naturalistico del territorio completano il quadro di questi luoghi magici.
Descrizione del sentiero:
L’escursione si svilupperà lungo un itinerario particolarmente suggestivo, che darà modo di apprezzare insoliti e spettacolari scenari geologici costituiti da rilievi calcari alle cui pendici si aprono delle zone carsiche, che delimitano da una parte, le Gole della fiumara Pachina, da dove, appunto, risaliremo lungo uno dei bracci della Dorsale dell’Aspromonte che degrada verso la costa Jonica dalla parte di Gerace, il cui Borgo farà da sfondo alla nostra passeggiata.
Seguiremo il crinale che attraverso l’antica carreggiata “du Spartimento” risale verso i Piani di Melia lungo l’antica pista dell’acquedotto che si sviluppa da Mondarola a Passo della Rocca fino a Monte Bruvarello e raggiungeremo, quindi, l’antico acquedotto posto a ridosso di Passo Colaiero da dove ha origine la fiumara Pachina, che resta alla nostra destra.
Quindi incroceremo la SS 111 dirigendoci verso un suggestivo canyon tra una lussureggiante faggeta e presto saremo in prossimità della verde radura dei Piani Liso dove è posta una suggestiva casetta della forestale un tempo adibita a rifugio.
La prossima meta sarà Pietra Liso una grande formazione granitica che domina l’intera pianura, da qui faremo ritorno verso la sorgente “da Rina” che sgorga dalle viscere di un banco di sabbia posto sulla sua sommità. Si prosegue, quindi, seguendo il corso del vallone Melia e allo sbarramento d’acqua du “Guttuso” si costeggia il fosso a sinistra.
Presto Il paesaggio cambierà il suo volto offrendo un meraviglioso affaccio sulle gole della Fiumara di S. Paolo e lambendo il crinale del vallone Melia, (dal greco luogo di Frassini, l’albero della Manna descritto nella Bibbia) potremo raggiungere il suggestivo promontorio della collina da dove la vista spazia sull’amba di Gerace da una parte e Badia, Valle Scura ed Antonimina dall’altra, il vallone traccia il confine tra i territori di questi due Comuni. Dopo una breve sosta per ritrarre e fotografare scorci panoramici fantastici, potremo, quindi, inoltrarci verso il rifugio Melia per la pausa pranzo. Faremo ritorno seguendo la pista dell’acquedotto che ci riconduce a Mondarola.
Gente in Aspromonte