Annarita Tassone espone il suo Progetto paese per Caulonia
Ringrazio Gloria e Giovanni per aver dato la possibilità a noi cittadini di dire la nostra sulla visione comune di un paese migliore. Dopo il primo appuntamento con gli interventi dei politici, mi sono posta alcune domande e vorrei condividere con voi questo mio pensiero. Che cos’è la politica, oggi? la politica, potremmo definirla come il modo in cui le persone decidono come vivere insieme, stabilendo regole e trovando soluzioni ai problemi comuni. Nella politica del fare cosa conta in realtà? conta ciò che un paese ha da offrire, cosa può produrre, cosa possa far girare l’economia che si basa anche su un tessuto sociale che a mio avviso va ripreso. Io non lo so cosa fosse in origine il progetto paese, ma ho una mia personale idea di cosa vorrei che fosse Caulonia per i miei figli tra 15 anni. Parlo da semplice cittadina che non aspira alla vita politica, ma che crede fortemente che un cittadino possa contribuire a rendere il proprio paese un posto migliore e vorrei provare a disinnescare quel meccanismo di rassegnazione che alberga in molti giovani che faticano a trovare la loro dimensione. Progetto Caulonia potrebbe tradursi semplicemente in – Caulonia produce, un ponte tra le piccole realtà locali che vanno riprese e fatte conoscere in primis ai nostri bambini e ragazzi e successivamente al di fuori. Caulonia produce, potrebbe essere una filiera dell’eccellenza agroalimentare del nostro territorio, zona dal microclima incredibile, dove trovano fioriture di splendidi prodotti locali, in primis il biondo di Caulonia, agrume straordinario per le proprietà nutrizionali.
Una ripresa concreta dei vecchi mestieri che stanno morendo, perché non c’è più a chi possano essere tramandati. Vere scuole di artigianato, per tutti coloro che non hanno un mestiere, ma che un mestiere sono disposti ad impararlo. Il carnevale da poco trascorso ci ha insegnato una cosa stupenda, si ha voglia di vita, voglia di vivere il paese, in lungo e largo, e allora perché non pensare di rendere il nostro carnevale uno spunto per cooperare insieme e creare eventualmente una fonte di reddito per il paese (Grazie l’Associazione Il Giangurgolo di Caulonia, per aver reso possibile la magia di quei giorni). Portare la cultura Cauloniese nelle scuole dall’infanzia fino alle scuole secondarie, non con dei semplici laboratori ma stage e percorsi strutturati da inserire nei piani scolastici. Ho da sempre un sogno, creare un ponte tra le vecchie e le nuove generazioni, un punto d’incontro in cui i nostri nonni tramandano sapere, tradizione, abitudini ai nostri giovani. Sarebbe meraviglioso sfruttare in modo migliore gli ambienti esterni, dalla villetta comunale al parco giochi, per la creazione di più punti ombreggiati, panchine, tavoli, di modo che gli anziani possano stare insieme ai bambini, e che possano coesistere come in un flusso di vita tutte le generazioni del nostro paese.
Supportare attività di scambio tra giovani e anziani collaborando con la scuola per inserire questi incontri nei progetti, favorendo di fatto l’utilizzo della tecnologia intelligente attraverso, per esempio dei podcast, creando quindi- “Racconti dal paese”- in cui i giovani registrano gli anziani che raccontano aneddoti e storie, creando eventi così intergenerazionali, come potrebbe essere anche –“il caffè della memoria” – oppure interviste su tik tok e Instagram con brevi video con curiosità, aneddoti e ricordi per farli conoscere anche on-line. Sarebbe un modo per far sentire meno lontani i Cauloniesi che purtroppo sono andati via e per far conoscere la nostra storia in tutto il mondo. Si potrebbe pensare di sviluppare il teatro intergenerazionale mettere in scena storie di vita locale, con attori giovani e anziani. Mi sono anche chiesta come si possa migliorare la partecipazione giovanile alla vita politica del paese e ho pensato che eventualmente si potrebbero suggerire delle sfide, creare delle vere e proprie missioni per i giovani, come proporre idee per migliorare il paese e votare i migliori progetti, utilizzando il metodo a punti e ricompense, premiando chi partecipa attivamente agli eventi pubblici, organizzando giochi con la simulazione di ruolo, e offrendo la possibilità di svolgere stage e tirocini in comune per far capire come funziona la macchina amministrativa.
Come potete vedere le mie sono tutte proposte e non ci sono critiche o analisi dettagliate sull’attuale o sulle precedenti amministrazioni, perché bisogna dare un cambio di marcia, altrimenti viene tutto ridotto ad una diatriba personale in cui non contano più le buone idee, ma da quale fronte giungono e capite bene che di fronte a questo i giovani alla fine si disinteressano. A Caulonia regna la rassegnazione, perché viaggiamo sull’onda del consenso perdendo di vista qualcosa di più importante che è la capacità di fare di una collettività una comunità. Iniziamo dalle piccole cose attuabili, come per esempio pensare di incentivare la produzione locale e biologica di prodotti ortofrutticoli e anche di allevamenti delle nostre aziende locali, e inserire obbligatoriamente nelle mense dei nostri figli almeno il 50% se non totalmente gli alimenti prodotti in loco. Portare nelle scuole, attraverso l’educazione alimentare, la conoscenza dei prodotti del posto, facendo conoscere le materie prime e incentivare le creazioni di orti nelle scuole e nelle zone rurali del paese, così facendo si potrebbe aumentare la visibilità delle nostre zone collinari con percorsi naturalistici da percorrere a piedi o in bicicletta e favorire un turismo diverso. Voglio concludere con una massima che ripeto sempre a me stessa e che vorrei donare ai nostri giovani ragazzi, fin troppo sottovalutati, FATTO E’ MEGLIO CHE PERFETTO, quindi iniziamo tutti a fare qualcosa per Caulonia, subito.
Dott.ssa Annarita Tassone Biologa Nutrizionista