Violi: “Governo senza pudore, le regole valgono solo per i cittadini”

Violi: “Governo senza pudore, le regole valgono solo per i cittadini”

di Francesco Violi

Fin da piccoli proviamo a trasgredire, ad osare oltre le regole che ci ha imposto chi è più grande o più esperto di noi, non per soggiogarci ma per la civile convivenza nel rispetto degli altri. Osiamo spesso, anche da adulti, cerchiamo di testare il livello di tolleranza degli altri finché la nostra azione non sarà più sopportata e comporterà la reazione del prossimo o da parte della legge se le nostra azione avrà una rilevanza penale o amministrativa. (Se qualcuno pensa di non aver mai infranto le regole, pensi ad esempio, quante volte ha superato i limiti di velocità o è passato con il semaforo giallo… ecc.) Scoperti, proviamo vergogna e ci pentiamo della nostra azione e cerchiamo di rimediare.
Ma c’è qualcuno non ha limite nell’osare, nel trasgredire le regole, anzi le regole se le fa da solo perché ha il potere per farle, parliamo di chi sta al governo. Non prova alcuna vergogna quando disattende la struttura politico normativa dello Stato Italiano e le regole, i patti che lo stesso ha stipulato con gli altri stati Europei che non possono essere ignorati o palesemente violati. La storia italiana, dopo la seconda guerra mondiale, è caratterizzata da una base solida, la Costituzione Repubblicana nella quale con l’art. 48 si vieta la ricostituzione del partito fascista. Ma, evidentemente, le ideologie fasciste non sono mai state cancellate se, fin da subito, insieme ad altri partiti: comunista, democrazia c., socialista, repubblicano, ecc…, era nato, da una costola del partito mussoliniano un piccolo partito detto “movimento sociale”. Oggi quel partito, sotto un altro nome, è al potere e fa di tutto per erodere la Costituzione e le leggi che si rifanno ad essa che sono state emanate in 70 anni per regolare le istituzioni e la vita dei cittadini, perché quelle leggi contrastano con le ideologie che nell’ambito del partito si vogliono portare avanti. Da qui nascono dispute contro il potere giudiziario che si rifà alle leggi in vigore ma anche ai regolamenti europei e internazionali a cui l’Italia ha aderito. La leader prende le decisioni da sola sia su questioni interne allo Stato che su questioni internazionali, poi comunica ai suoi alleati ciò che devono dire al pubblico e ai giornalisti; ed ecco che ci sentiamo ripetere da tutti la stessa pappardella su ogni decisione, anche la più assurda come la deportazione in Albania dei migranti illegali in attesa di rimpatrio. Ma la decisione finale sui rimpatri spetta alla magistratura che, applicando le leggi vigenti, decide sempre che non si può fare. E qui apriti cielo, “giudici comunisti, politicizzati, al soldo dell’opposizione!” tutti dicono la stessa cosa, dovrebbero vergognarsi, invece perseverano in una strada sbagliata sperperando denaro nella speranza di trovare un giudice che dia loro ragione per mandare via qualche migrante, come avevano promesso in campagna elettorale, e sperare di ottenere ancora il consenso alle prossime elezioni.


Ma le cose assurde non finiscono qui, qualche giorno fa è stato arrestato su segnalazione della Corte penale internazionale, un generale libico Almastri, accusato di crimini e di tortura nei centri di detenzione dei migranti in Libia. Il generale è stato subito rilasciato ed espulso con un volo di stato che lo ha riportato in Libia, prima che lo stesso ministro della giustizia potesse pronunciarsi, “per decisione della Corte di appello” – dicono gli esponenti del governo: già, quando la magistratura fa comodo la si usa per i propri intrighi, perché è chiaro che il torturatore è stato liberato per non avere ritorsioni da parte dei libici che potrebbero far aumentare i flussi di migranti verso le coste italiane. Non fa certo onore allo Stato Italiano aver disatteso la decisione della Corte a cui ha aderito, ma in aiuto alla premier è sceso in campo anche Vespa, giornalista poliedrico, cha calca la scena da almeno sessanta anni e adesso, invece di godersi la pensione, sbotta durante una breve intervista a Bonelli, con una parte “recitata” in cui sottolinea che tutti i governi fanno cose sporche e contro le regole in accordo con i servizi segreti per ragion di stato. Già diremmo ma l’operazione in questione di segreto non ha nulla ormai, e tali azioni dovrebbero costituire eccezioni, non la normalità quindi è giusta la richiesta di chiarimenti da parte dell’opposizione affinché qualcuno degli esponenti del governo (meglio se la stessa premier), memorizzata una versione credibile, riferisca in parlamento.
Quanto a Vespa, direi che, come lui, molti Italiani sono nati liberi e vissuto a lungo ma non tutti sono disposti a morire fascisti!
Una delle assurdità più vergognose delle normative vigenti è la legge Bossi-Fini che da 25 anni ghettizza i figli degli stranieri che sono nati in Italia, i quali non possono avere la cittadinanza italiana. Si badi bene che questo non ha nulla a che fare con l’immigrazione clandestina. I genitori di questi ragazzi vivono in Italia da tempo ma i loro figli vivono in un limbo senza nazionalità, non possono avere il passaporto né completare gli studi o partecipare ad un concorso e altro ancora. E non ha nessuna importanza da dove provengono; possono essere Francesi, Tedeschi, Marocchini, Senegalesi, a 18 anni devono andar via perché diventano clandestini.


Questo significa, visto che in Italia vivono almeno 5 milioni di stranieri , vista la diminuzione delle nascite, vista l’emigrazione di molti giovani italiani verso stati dove trovano condizioni di vita più favorevoli, che la nostra Nazione non ha futuro! Perciò la prima cosa che le opposizioni dovrebbero chiedere è un referendum per l’abolizione di questa legge che andrebbe riscritta nella parte che riguarda i flussi migratori. Questo non è ovviamente l’unico problema che sta emergendo con questo regime, ovviamente, ma è un punto di partenza: ci chiediamo perché le opposizioni non l’hanno fatto quando erano al governo? Probabilmente perché avevano paura di perdere consenso elettorale ma quasi sicuramente non avevano i numeri dentro le coalizioni di cui facevano parte per poter procedere.
Intanto prosegue la demolizione delle istituzioni con decreti. Tempo fa è stato abolito l’abuso di ufficio, adesso la maggioranza vuole reintrodurre l’immunità parlamentare; si andrà avanti per questa strada fino alla fine della legislatura, raccontando che tutto procede bene in campo economico mentre debito pubblico e povertà per le classi più deboli aumentano a dismisura. D’altra parte le grandi società a cui sono state ridotte le tasse fanno profitti ingenti. Il governo ricomincia da tre, come in un film del compianto Troisi, – lotta all’immigrazione, – battaglia contro la Magistratura, – tutela e privilegi per i parlamentari. Tutto il resto è secondario, non conta, a parte qualche miliardo speso per comprare armi come se fosse la cosa più urgente in questo momento. Strategie che porteranno presto alla banca rotta. Ovviamente quelli della maggioranza daranno la colpa all’opposizione, come sempre, e alla situazione internazionale. Loro sono intoccabili, non si vergogneranno convinti (o facendo finta ) di aver agito nel giusto!

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