PROGETTO PAESE per Caulonia, il 16 dicembre dev’essere solo l’inizio
Mancano due giorni al 16 dicembre, quando nel salone della biblioteca comunale di Caulonia marina proveremo a riflettere su un’idea di PROGETTO PAESE per Caulonia.
In realtà continuiamo a farlo costantemente, indipendentemente dall’iniziativa del 16 dicembre, come potete leggere dalle interviste e dalle riflessioni che stiamo pubblicando in questi giorni. Perchè noi non intendiamo il nostro ruolo di testata giornalstica in maniera passiva, non vogliamo limitarci a raccontare gli eventi che accadono. Fin dall’inizio ci siamo dichiarati Partigiani, parola che assume un ruolo nuovo oggi, dato che a un secolo dalla marcia su Roma al governo dell’Italia siedono gli eredi di quell’immane tragedia storica.
Nell’editoriale di apertura di questo giornale, dal titolo “Il passaparola della Ciavula” del 27 marzo 2015 (si, questo piccolo quotidiano nato libero e senza finanziatori ha resistito ed è cresciuto e tra poco festeggerà il decimo compleanno) scrivevo: “A questo punto del primo editoriale molti direttori promettono imparzialità nel fornire le notizie. Balle. Diffidate da chi si proclama imparziale. Nel giornalismo l’imparzialità è merce avariata, pura finzione. Noi non saremo imparziali non solo perchè nessuno lo è ma perchè siamo profondamente partigiani. Partigiani della verità e della correttezza”.
Fin dalle origini abbiamo scelto di avere un ruolo attivo, di prendere posizione, di tentare di alimentare il dibattito, di accendere la miccia del confronto nella speranza di fare deflagrare le idee. Qualche volta ci siamo riusciti parzialmente, molte volte non ce l’abbiamo fatta, ma ci abbiamo sempre provato e continueremo a farlo.
Il dibattito sul PROGETTO PAESE è stato voluto da Ilario Ammendolia, non è stato fatto cadere da Luana Franco e poi ha coinvolto altre persone e soggetti politici e siamo felici di essere stati il mezzo utile ad alimentarlo.
Così come sono felice delle parole del consigliere comunale Andrea Lancia che, nell’intervista che abbiamo pubblicato ieri, rivela di avere compreso in pieno i valori di fondo di quello che chiamiamo PROGETTO PAESE. Ne cito solo un passaggio, quello in cui ritiene che sia necessario un PROGETTO PAESE “che diffonda una cultura dove la comunità si stringe attorno ai più deboli, dove nessuno viene lasciato indietro, dove l’aiuto reciproco è la regola. Vorrei che Caulonia fosse un faro di speranza, un luogo dove ognuno possa sentirsi accettato e valorizzato”.
Per costruire qualunque Progetto deve necessariamente esserci un collante di fondo, un substrato valoriale condiviso e quello che dobbiamo sposare è il punto di vista di quelli che vengono considerati gli “ultimi”, di quelli che sono rimasti indietro senza che questo venga visto (e vissuto) come una colpa.
L’art 2 della Costituzione non è tra quelli che vengono citati frequentamente ma afferma che la Repubblica Italiana “richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
E difendere la costituzione repubblicana e antifascista dalle forze che intendono stravolgerla, per esempio attraverso quella che hanno chiamato autonomia differenziata e che non è altro che una forma nuova di secessione economica, è un buon punto di incontro.
Il 16 dicembre sarà una tappa di questo percorso di riflessione, ma sarà un fallimento se ci fermeremo lì. Siamo curiosi di ascoltare gli interventi dei relatori e le idee che verranno messe in campo, ma ci auguriamo che uscendo dal salone della biblioteca comunale, la sera del 16 dicembre, qualcuno porterà dentro di sè un pò di utile fermento che faccia nascere altre iniziative, altri momenti di confronto e che aiuti a sviluppare un dibattito politico-amministrativo più maturo e proficuo.