Fantascienza italiana, Il “Doppio futuro” di Nathan Never

Fantascienza italiana, Il “Doppio futuro” di Nathan Never

Nathan Never è il fumetto di fantascienza della Sergio Bonelli Editore, che ormai ha superato i 400 numeri. In edicola si trova ora il 403, che vede in atto un crossover tra Nathan Never e Martin Mystere, altro personaggio storico di casa Bonelli.

Dopo un lungo recupero degli arretrati sono circa al 150esimo albo e quindi ho ancora centinaia di Nathan Never da leggere, senza contare gli speciali, Agenzia Alfa e tutte le altre pubblicazioni collaterali che hanno accompagnato la vita editoriale di questa testata, ma torno spesso a rileggere Doppio Futuro.
È uno dei fumetti più belli che abbia mai letto. Ci sono suggestioni di Star Trek, di Alien, di Terminator e chissà cos’altro.
So che la parola “capolavoro” è abusata e non la utilizzo di solito, ma per me Antonio Serra ha realizzato un capolavoro della fantascienza e dell’avventura, che Roberto De Angelis ha splendidamente disegnato.
Qui c’è il fascino per l’universo ignoto, per l’evoluzione (addirittura oltre ai super sapiens si immagina una nuova specie, gli ultra sapiens), per le grandi domande che affollano la mente dell’umanità migliore. In queste pagine c’è ĺ’esplorazione, la scienza, il cosmo, i sentimenti umani, la fede nella razionalità (sono consapevole dell’ossimoro), l’esigenza di spiegare l’inspiegabile e il viaggio più epico di tutti, quello per scoprire altra vita nell’universo.


Ci sono inquadrature romantiche di microscopici uomini dinanzi all’immenso, che cercano di spingere la propria mente oltre i limiti e c’è il mistero dello spazio/tempo. E poi c’è Nathan, l’eroe che ammette le proprie debolezze e i propri errori e che può guardare oltre il proprio tempo, in quel futuro lontano che, in quanto umani, ci è negato.
Antonio Serra, nel cartonato che ha ristampato questa storia originariamente edita nel primo Nathan Never gigante del 1995, sembra imbarazzato di averla scritta, quasi se ne scusa.
Bè, speriamo che scriva altre avventure altrettanto “imbarazzanti”.

CATEGORIES
TAGS
Share This