Variante della SS106, il lettore: “Il problema è davvero la strada o chi la percorre?”
di Werner Wies
Replica all’articolo del 12 novembre 2024 su Ciavula: Variante ss 106, “Basta vittime sulla ss 106” si schiera col comune di Caulonia
“Basta vittime sulla SS 106″… sembra che la colpa per i morti e feriti, provocati da una crescente mancanza di responsabilità e rispetto non solo nella società calabrese, sia attribuita alla strada!
Mi fa arrabbiare ciò che vedo ogni giorno sulla vecchia 106: motociclisti e automobilisti kamikaze, fuori controllo, che sorpassano ad alta velocità senza rispettare i limiti, ignorando il fatto che, con il traffico in arrivo, non si deve sorpassare. Una regola che, soprattutto sulla 106, non viene rispettata non solo dai fuori di testa, ma da quasi nessuno. Questi rischi dominano il traffico sulla 106 da decenni. Sembra che tutti i narcisisti e frustrati della regione si diano appuntamento su questa strada per mettersi in scena ed esercitare un po’ di potere sugli altri. Sono sempre di più coloro che calpestano la vita e le sue regole!
Perché troviamo quasi la stessa situazione sulla nuova tratta della 106, per me quello slogan, un po’ troppo populista, “Basta vittime sulla SS 106”, non vale molto. Per evitare ulteriori morti, non abbiamo soltanto bisogno di una 106 che garantisca maggiore sicurezza, ma soprattutto di guidatori e politici con più cervello! Secondo me, dobbiamo urlare tutti quanti: “Basta pazzie sulla SS 106!”, un grido che include tutti i rischi che portano alla morte su questa strada, dai guidatori fuori di testa e mal controllati alla mala politica, passando per i lavori eseguiti male e la mancanza di manutenzione.
La nuova tratta della SS 106 (quando mai arriverà a una fine gloriosa) deve avere, secondo me, l’obiettivo di alleggerire il traffico nei paesi della costa ionica. Deve finalmente morire la favola che tanto traffico porti tanti clienti. Porta soltanto stress e problemi di salute per tutti. Il traffico di transito non si ferma in questi paesi, ma chi guida perde la pazienza nel passaggio stop-and-go nei numerosi centri abitati lungo la costa ionica. Un altro obiettivo deve essere il collegamento tra paesi, borghi e regioni, utile per cittadini, visitatori e commercianti, per favorire uno sviluppo economico sostenibile che possa contrastare lo spopolamento dei borghi. Tutto questo deve avvenire con il massimo rispetto per la natura e la salute delle persone.
Inoltre, la costruzione della nuova tratta della 106 dovrebbe procedere di pari passo con un progetto per ridurre e calmare il traffico nei centri abitati, a favore della salute delle persone, e non solo per favorire il traffico motorizzato. Un progetto che dovrebbe far parte di un piano urbanistico che, a Caulonia, non sembra esistere. Gli obiettivi sopra indicati, così come quello di costruire una strada di alta qualità e sicurezza (la parte realizzata tra Locri e Caulonia è, per gran parte, una catastrofe!), e di introdurre un forte sistema di controllo e rieducazione dei guidatori pericolosi, ancora non sembrano essere portati avanti con serietà.
Che voi, nel vostro articolo, mettiate così in evidenza il sindaco di Caulonia appare strano. Ho sentito tante voci intelligenti durante l’ultimo incontro sul tema “106” a Caulonia, molto lontane dalla logica del sindaco e della sua politica. So anche che il sindaco di Caulonia è un grande showman, abile nel fingere l’esistenza di una partecipazione politica a Caulonia. Ha invece creato enormi conflitti con tanti progetti importanti del suo paese, invitando i cittadini a discutere quando ormai tutto era già deciso (vedi lungomare, Tarantella Festival, ecc.). Rappresenta una politica che decide dall’alto, mettendo costi, interessi privati e potere al di sopra dei bisogni dei cittadini. E questa pseudo-partecipazione la vediamo anche nel caso della 106.
Se voi, dal movimento “Basta vittime/pazzie sulla SS 106”, state davvero con i cittadini, confrontatevi con questa politica rovinosa che domina non solo la nostra Caulonia. Unitevi con cittadini, agricoltori e imprenditori di buona volontà per creare un forte contrappeso contro gli avversari (pre)potenti e miopi come “Anas” e “Forza Italia e consorti”. Invece di perdersi in parole fiorite, è meglio scendere in strada e dimostrare insieme alla base, con in mano un piano concreto per realizzare la nuova tratta della 106 in collaborazione con i cittadini. Senza questa collaborazione, nessuna strada sarà costruita secondo i loro bisogni e con l’obiettivo di garantire sicurezza agli utenti. È questa la strada per un futuro migliore, basato su uno sviluppo sostenibile (anche del cervello dei guidatori!). Meglio non leccare gli stivali della politica, ma costringere i sindaci a unirsi secondo la volontà dei cittadini. Per portare avanti i nostri paesi e borghi abbiamo bisogno di più responsabilità e democrazia!