Lungomare di Caulonia, Barbara Cirillo: “Varianti al progetto non se ne faranno. Io censurata durante il consiglio”
LE COSE CHE NON TI HO DETTO
Luogo: Consiglio Comunale del 30 ottobre 2024
Tema: Lavori di riqualificazione del lungomare di Caulonia
Il Consiglio Comunale ha sancito in modo definitivo una sola verità: varianti al progetto del lungomare non se ne faranno più.
Questo ci porta a pensare che, o gli amministratori hanno scarsa conoscenza della normativa sui Lavori Pubblici, oppure hanno scientemente voluto far credere a centinaia di persone che fosse possibile apportare nuove varianti al progetto solo per tenerli buoni, evitare interferenze e procedere indisturbati con i lavori.
E’ stato il RUP (responsabile unico del progetto), l’Ing. Lorenzo Surace a chiarire, una volta per tutte, che i lavori andranno avanti per come previsto dall’ultima variante, approvata a maggio del 2024.
Anche se i sognatori non smettono mai di sperare, bisogna tornare con i piedi per terra e accettare il fatto che, allo stato attuale, neanche una piccola parte dei due milioni di euro del finanziamento, verrà impegnata per l’allargamento della strada carrabile e per la sistemazione dei parcheggi.
Il consiglio del 30 rappresentava una tappa decisiva (anche se molto tardiva), per tutti quelli che si sono dedicati con passione allo studio del progetto e che si aspettavano finalmente chiarezza su scelte (già messe in atto), che sin da subito sono apparse frutto di una valutazione superficiale: “analisi visiva”.
Era quindi doveroso, in quella sede, dare risposte a chiunque avesse delle perplessità.
Io non ero tra questi, per me infatti le cose erano fin troppo chiare, ma dopo l’intervento del RUP, sollecitato da qualcuno dei presenti, alcune delle mie certezze hanno iniziato a vacillare.
Così ho deciso di prendere la parola per chiedere che si facesse chiarezza su alcune affermazioni, a mio avviso contraddittorie e poco aderenti alla relazione di variante, esposte poco prima.
Purtroppo il mio intervento (valido o meno che fosse) è stato continuamente interrotto fino a spingermi a rinunciare.
Riproporre ora le domande sviate in quella sede, non avrebbe più senso, ma non posso fare a meno di pensare che chi censura il pensiero altrui in una pubblica assemblea lo fa solo perché teme un confronto che porterebbe a svelare la fragilità delle proprie convinzioni.
Barbara Cirillo