Caulonia: Cosimo e “l’euro” per i suoi cani. Il ricordo di Ilario Ammendolia
Solitamente l’elemosina si chiede per bisogno. Cosimo chiedeva discretamente “l’euro” per i suoi cani. Più che di elemosina si trattava di una forma di colletta conto terzi. I cani lo sceglievano come padrone, amico e protettore, lo seguivano con fedeltà, lo comprendevano e lui comprendeva loro… Così camminava nelle strade seguito da una piccola muta che lui riusciva a governare solo con la voce.
Molto spesso il termine pazzia nasconde tante cose e Cosimo non era un pazzo. Era semplicemente una persona semplice che non accettava le regole di questo nostro mondo “saggio ” che considera normale la guerra, le bombe “intelligenti” sui bambini indifesi, la progressiva distruzione della Terra, le ingiustizie. Per questo aveva scelto di vivere in penombra in un suo mondo, senza guerre, senza avidità, senza odio e senza cattiveria.
Ma non era un mondo per “pazzi” e neanche un mondo fantastico simile a quello di “Alice nel paese delle meraviglie” o del “Piccolo Principe”. Ho sempre pensato che il piccolo mondo dell’uomo che parlava ai cani e coltivava la terra in un luogo arido ma senza padroni, abbia avuto qualche affinità con “La Storia infinita” nel momento in cui Atreiu, si ritrova nella Città degli Imperatori, un luogo pieno di pazzi partiti per salvare il regno di Fantasia e sopraffatti dai proprio individualismo e dalla propria ambizione.
In fondo è la nostra storia o comunque la nostra della nostra sconfitta .
Cosimo non si era fatto sopraffare dalla pazzia ma è stato così saggio da comprendere che il “paradiso” intravisto oscillava pericolosamente tra l’incubo e il sogno… a cui Lui comunque non voleva rinunciare. Non a caso al suo funerale sventolatava una bandiera rossa semiclandestina con falce, martello e stella.
L’aveva chiesto Lui. Non era una semplice conferma di una sua antica scelta di vita ma una testarda riaffermazione che il suo sogno è vivo ed un giorno sconfiggera’ il Nulla che avanza…
Cosimo ha calpestato la terra con leggerezza, lasciando un’orma delicata e lieve destinata però ad esser cancellata al primo soffio di vento. Sarei soddisfatto se riuscissi a trattenere la polvere della sua impronta finché qualcuno non scenderà dalla stelle, per guidarci all’assalto del Cielo.
PS: In fondo, vivo in un paese che è stato così folle da innalzare una “statua” ai Cosimo, ai senza nome, agli ultimi del mondo… ma che si fa di tutto per poterla abbattere.
Ilario Ammendolia