Amanti del giallo? Non perdetevi “Giallo China”!

Amanti del giallo? Non perdetevi “Giallo China”!

Perchè un lettore che adora la fantascienza, i fantasy e l’horror e si annoia coi gialli, dovrebbe leggere una rivista dal titolo “Giallo china magazine”?
Devo doverosamente premettere che non leggo più gialli perchè nella mia vita ho abusato del genere, ho letto così tanti thriller (alcuni davvero belli) da non sopportarli più.
A dire il vero la copertina del numero zero di Giallo China Magazine ritrae una Mercoledì Addams in versione tettona e sexy, quindi sembra che il giallo si tinga di altri colori.
La risposta alla domanda è che l’ho letta perchè me ne ha fatto dono una cara amica, che stimo enormemente e che (così metto tutte le carte in tavola) è una delle curatrici di Giallo China.
Proprio per questa ragione ho aperto la rivista un sabato sera (da quando sono padre i sabato sera sono piuttosto diversi da quelli di un tempo) e con una certa curiosità, nonostante tutto quel “giallo”, ho cominciato a leggere.


Curiosità perchè il format mi ha fatto venire in mente alcune riviste dalla mia adolescenza, come il Kappa Magazine edito dalla Star Comics, che pubblicava a puntate i primi manga arrivati in Italia, prima che si imponessero e dominassero il mercato. Giallo China contiene infatti tre fumetti (seppur autoconclusivi, a differenza del KM) alternati da alcune parti redazionali. Tutti e tre i fumetti sono sceneggiati dalla stessa autrice, Giulia Biondino.
Il primo, “I delitti della Rue Morgue”, disegnato da Giuseppe Illiano mi ha fatto piacere in quanto omaggio ad uno degli autori che ho amato durante l’infanzia, Edgar Allan Poe. Ricordo ancora mio fratello, di dieci anni più piccolo di me, che non sapendolo pronunciare lo chiamava Edgar Al Lampone. Per chi conosce il racconto non ci sono colpi di scena possibili, ma il fumetto è ben realizzato e la citazione estremamente apprezzata. Per chi invece non ha mai letto il racconto di Poe ci sarà sicuramente una bella sorpresa.


Tra il primo e il secondo fumetto c’è un’interessante intervista di Laura Papa a Luca Raimondo, disegnatore della copertina. L’unico problema è che l’intervista dura una sola pagina, perchè le domande pertinenti e le risposte acute la rendono una lettura davvero gradevole. Raimondo ha collaborato anche con la Sergio Bonelli Editore, collaborando su serie del calibro di Dylan Dog.
Il secondo fumetto è disegnato da Marina Mundo e gli fa seguito la rubrica Cold Case scritta da Laura Papa, dedicata al caso di Meredith Kercher. Essendo probabilmente l’unico italiano che si annoia a morte con la cronaca (detesto la morbosità dei giornalisti e del pubblico) e pur avendo sentito mille volte i nomi di Amanda Knox e Raffaele Sollecito non avevo idea della vicenda in cui sono stati implicati. Laura Papa ricostruisce tutto con grande chiarezza offrendo al lettore i fatti in maniera assolutamente oggettiva.
Per il terzo fumetto ai disegni torna Giuseppe Illiano, stavolta impegnato su un racconto di Lorenzo Sartori.
Giallo China si rivela, anche attraverso il magazine, una realtà editoriale dinamica e gli amanti del giallo (ma non solo) non potranno che apprezzare. Attraverso la collana Giallo China Best Seller si propone di trasformare in graphic novel i grandi titoli della letteratura giallo-noir italiana.
Teneteli d’occhio!

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