Il comune di Caulonia svilisce le risorse locali. Ennesimo schiaffo dell’amministrazione Cagliuso a chi valorizza il territorio

Il comune di Caulonia svilisce le risorse locali. Ennesimo schiaffo dell’amministrazione Cagliuso a chi valorizza il territorio

Oggi vi racconto in breve una storia fatta di passione (e di ingiustizia) ambientata a Caulonia.

Voglio raccontarvi di due persone, Angela Cristofaro e Alfredo Piscioneri, marito e moglie, che diversi anni fa hanno creato un’associazione, chiamata Gnoseon, per contribuire alla crescita culturale del paese in cui vivono, Caulonia. Alfredo e Angela sono anche dei collaboratori della prima ora di Ciavula e conosciamo bene la loro generosità e il loro spirito di sacrificio.

Tra le molteplici iniziative che Gnoseon ha realizzato negli anni, frutto di sola passione e senza contributi pubblici, c’è stata “La notte degli artisti”, quest’anno giunta alla settima edizione. Una manifestazione che ha come scenario il lungomare di Caulonia, che grazie al loro impegno disinteressato diviene luogo di sogno e fantasia, animato da giocolieri e artisti di strada e che attrae ogni anno centinaia di visitatori, contribuendo anche allo sviluppo economico del territorio. A quello dei due coniugi nel corso del tempo si è unito l’impegno di Enzo Dimasi, altro figlio di questa terra che però lavora fuori regione e divenuto socio di Gnoseon.

La prima edizione della notte degli artisti è nata durante l’amministrazione del sindaco Ninni Riccio, è continuata sotto l’amministrazione di Caterina Belcastro (pur saltando un paio di edizioni a causa della pandemia di covid-19) e infine con l’attuale amministrazione di Francesco Cagliuso.

In tutti questi anni i ragazzi di Gnoseon si sono fatti in quattro per reperire fondi da sponsor privati e non hanno MAI avuto un contributo economico (MAI) dal comune di Caulonia. Anzi, quasi tutti gli anni hanno dovuto sganciare soldi di tasca propria per pagare gli artisti. Ammetto che, pur comprendendo e apprezzando la loro passione, in diverse occasioni gli ho domandato chi glielo facesse fare di spendere il loro stipendio in questo modo. La risposta era nei loro occhi prima ancora che nelle loro parole. Occhi animati dalla voglia di fare e di dare, dal semplice altruismo.

E infatti nonostante il mancato riconoscimento del loro operato non si sono fermati e contro tutto e tutti hanno proseguito con la stessa passione dell’inizio realizzando una manifestazione eccellente pur con le pochissime risorse economiche elemosinate dai privati, offerte al territorio per fare crescere Caulonia.

Mentre il comune di Caulonia li ignorava altri sindaci più lungimiranti si interessavano all’iniziativa e li contattavano per esportarla nei loro comuni ma loro sono sempre rimasti fedeli a Caulonia ed hanno proseguito imperterriti nel loro impegno volontario.

Solo negli ultimi due anni il Consiglio Regionale della Calabria, grazie all’interessamento del consigliere Salvatore Cirillo, ha erogato due contributi da 1.000 euro. Va dato atto dell’impegno di Cirillo per l’unico contributo pubblico ottenuto da questa manifestazione in sette anni di vita.

Ma questa difficoltà non ha mai inciso sull’umore e sulla disponibilità dei soci di Gnoseon, che appena conclusa la settimana edizione, mentre si sacrificano per pagare i debiti contratti, già sono proiettati all’ottava edizione del 2025. Quando però al disinteresse e alla mancata valorizzazione di un evento culturale (ed economico) rilevante si aggiunge la beffa da parte dell’istituzione comunale il tutto si trasforma in un’ingiustizia e viene vissuta come una presa in giro.

Il disprezzo verso l’associazione cauloniese si è palesata ufficialmente il 18 luglio 2024, alle 10:47, (mentre i ragazzi di Gnoseon erano già in piena attività, alla disperata ricerca di contributi privati per l’edizione dell’agosto di quest’anno) quando il comune di Caulonia ha presentato alla Regione Calabria, nel quadro di un progetto rivolto ai comuni che hanno ottenuto la bandiera blu, la richiesta di finanziare un’ iniziativa gemella alla “Notte degli artisti”, denominata “La notte blu”.

Perchè non valorizzare “La notte degli artisti” e il know-how di un’associazione di Caulonia? Invece, in totale spregio all’impegno volontario di Gnoseon, il comune ha richiesto (ed ottenuto) un finanziamento per fare una nuova iniziativa, affidata ad un ente di Reggio Calabria, per l’importo di 15mila euro.

Riepilogando

Gnoseon, 7 anni di attività volontaria e di sacrificio, sede legale a Caulonia, zero euro di finanziamento dal comune di Caulonia.

GiocoleReggio (saranno sicuramente bravissimi ma non li conosciamo, hanno sede a Reggio e non sono legati al territorio di Caulonia), 0 anni di attività a Caulonia, 15mila euro di finanziamento dal comune di Caulonia, attraverso la Regione Calabria.

La modalità operativa dell’amministrazione Cagliuso di svilire le risorse del territorio per favorirne di esterne a Caulonia si conferma con quest’ennesima scelta politica che dice qualcosa di molto chiaro alle associazioni del territorio: operare per il proprio paese non viene apprezzato dall’istituzione comunale che deprime ogni generoso sforzo.

Attenzione, è giusto rivolgersi ad enti esperti e specializzati per realizzare eventi di alta qualità, indipendentemente dallo loro provenienza. Quello che è profondamente sbagliato è mortificare le risorse locali. Con le 10mila euro che il comune spenderà per organizzare una sola serata di “La notte Blu” il 16 di agosto (le altre 5mila euro di finanziamento verranno impiegate per laboratori coi bambini e attività sportive) non ho dubbi che l’associazione Gnoseon avrebbe animato con qualità il lungomare di Caulonia, attirando turisti, per almeno una settimana, con tutte le ricadute economiche positive che si possono immaginare sulle attività commerciali di Caulonia. Perchè quello di Gnoseon non è lavoro, ma pura e semplice passione e voglia di fare crescere Caulonia.

Peccato non solo per l’occasione mancata ma per il messaggio brutale che l’amministrazione Cagliuso consegna alle associazioni cauloniesi: non siete apprezzate, non venite valorizzate, non sperate di trovare nel comune un interlocutore utile alle esigenze del territorio.

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