A Camini solidarietà e accoglienza protagonisti del Premio Mediterraneo 2024

A Camini solidarietà e accoglienza protagonisti del Premio Mediterraneo 2024

All’insegna della solidarietà e dell’accoglienza il “Premio Mediterraneo” 2024, ideato dal regista Folco Napolini e partito da Gioia Tauro nel 2016, che in questa edizione ha fatto tappa a Camini (RC). Il riconoscimento è andato alla famiglia Safdari, afghana – composta dai genitori Abdullah e Zakia, con i figli Murtaza, Mustafa, Sourush, Nahid, Farzam – e al presidente della Eurocoop Jungi Mundu, Rosario Zurzolo, per il loro straordinario contributo nel promuovere i valori di integrazione e fratellanza. Una storia di rifugiati, quella dei Zafdari, lontani dalla propria terra, accolti con amore a Camini, che  ha incontrato la storia commovente del piccolo Faraz,11 anni, sbarcato nell’ottobre 2023 a Roccella Jonica e separato dalla mamma perché accusata di essere scafista. Una situazione difficile, che ha visto subito l’attivazione di una forte ed efficace rete di solidarietà umana e istituzionale a livello locale. Ormai a ogni sbarco, intervengono in  stretta sinergia i comuni di Roccella e Camini, Caritas e Ufficio Migrantes della Diocesi di Locri-Gerace e la Eurocoop Jungi Mundu, ormai da anni impegnata in un progetto di accoglienza che è modello di studio nel mondo. Così, nelle maglie virtuose della solidarietà, Faraz è stato accolto dalla famiglia Safdari, beneficiaria del progetto di  accoglienza della Eurocoop, che non si è tirata indietro di fronte all’emergenza e ha aperto le braccia al piccolo. Faraz è rimasto con loro per quasi sette mesi, ben oltre i pochi giorni previsti, e solo da poco si è ricongiunto alla mamma che ha ottenuto gli arresti domiciliari.

«Questa è una storia simbolo di quanto  avviene quando si attiva la solidarietà. E Camini, a sua volta, è simbolo di tutto questo. Abbiamo perciò pensato che quest’anno fosse doveroso, con il Premio Mediterraneo, volto a premiare le personalità che hanno dato un significativo contributo ai valori più alti dell’Umanità, dare riconoscimento a una realtà così bella e significativa come la società solidale e multiculturale di questo borgo» ha detto Folco Napolini, umbro, legato da profondi  rapporti umani e professionali alla Calabria e, di recente, anche nello specifico a Camini. Alla serata, sono intervenuti il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, la direttrice della Caritas della Diocesi di Locri-Gerace, Carmen Bagalà, il giornalista Rocco Muscari dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Locri-Gerace, Francesca Silecchia di Amnesty International Italia e Marco Rognon di Save the Children. Tutti uniti da ideali e battaglie comuni per un mondo senza barriere. I premiati hanno ricevuto un’opera, che simboleggia gli elementi della Calabria, dell’artista di Gioia Tauro Cosimo Allera. Scultore, autore di magnifiche creazioni in ferro e bronzo, tra le sue tante creazioni, citiamo “L’ombra della sera”, custodita nel MuSaBa di Nik Spatari.

A conclusione della serata è stato proiettato il trailer del docu-film “Cutro, Calabria, Italia”, diretto da Mimmo Calopresti, recentemente presentato in anteprima al Magna Grecia Film Festival di Catanzaro. Sono intervenuti Antonio Oppedisano, aiuto regia, e Carlotta Ndoye, attrice, entrambi allievi della Scuola Cinematografica della Calabria. «Si tratta di un’opera importante, su una tragedia agghiacciante, realizzata con maestria da Calopresti; un film che deve essere visto» ha commentato Napolini, che proprio con Calopresti sta lavorando a un nuovo progetto dedicato alla Calabria. «Al Maestro Napolini va tutta la nostra gratitudine per questo riconoscimento e per la vicinanza che ha sempre mostrato verso Camini. Non dimentichiamo che, allo scoppio della pandemia, con grande generosità ci fornì i tessuti per le primissime mascherine, realizzate nei nostri laboratori, e offerte sul territorio, quando erano introvabili. Siamo felici di poter raccontare storie di solidarietà tra i popoli e della presenza di associazioni internazionali come Amnesty International e Save the Children che tornano periodicamente a trovarci, oltre a tantissimi volontari da tutto il mondo. Ancora grazie all’amico Napolini per aver voluto portare da noi la sua bellissima manifestazione» ha concluso Rosario Zurzolo.

Mariateresa D’Agostino

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