Spento l’incendio nello stabilimento Poly2Oil di Palmi, Arpacal esclude rischi per la popolazione

Spento l’incendio nello stabilimento Poly2Oil di Palmi, Arpacal esclude rischi per la popolazione

Notizia tratta da Ansa.it

È definitivamente spento l”incendio che si era sviluppato il 13 luglio in un’azienda adibita a deposito e smaltimento di materiale plastico riciclato in località “Ponte Vecchio di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Lo comunicano i vigili del fuoco. Si sono concluse nel pomeriggio, infatti, le operazioni di smassamento e bonifica del rogo, che ha impegnato ininterrottamente negli ultimi giorni le squadre dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai mezzi aerei dei reparti volo che hanno supportato le operazioni di estinzione dell’incendio.

Imonitoraggi effettuati dall’Arpacal dopo l’incendio sviluppatosi il 13 luglio scorso a Palmi nell’impianto di smaltimento dei rifiuti ex Radi – adesso gestito dalla società Poly2Oil – “non hanno evidenziato un apprezzabile aumento dei parametri relativi a sostanze nocive e, pertanto”, i tecnici Arpacal, “hanno escluso, allo stato, possibili rischi per la popolazione”.

Il dato è emerso nel corso della riunione convocata dalla prefetta di Reggio Calabria Clara Vaccaro per analizzare lo scenario determinatosi dal rogo che ha prodotto una densa coltre di fumo nero.
All’incontro hanno partecipato referenti del Commissariato di Polizia di Palmi, dei Carabinieri, del Nucleo operativo ecologico, del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale, dei Vigili del fuoco, della Città Metropolitana, dell’Asp, dell’Arpacal, dei Comuni di Palmi, Goia Tauro e Taurianova, nonché la Curatela Fallimentare della Ra.Di. e la Società Poly2Oil.
La prefetta ha posto l’accento sulla necessità che la popolazione interessata sia costantemente informata dell’evolversi della situazione.

In merito, i rappresentanti di Apacal hanno comunicato che è in corso un continuo monitoraggio della qualità dell’aria, mediante campionatori dislocati sul territorio di Palmi, Gioia Tauro, Rosarno, Polistena e Laureana di Borrello. Inoltre hanno evidenziato di aver commissionato uno studio sulla direzione dei venti, finalizzato a individuare i punti di ricaduta dei fumi e consentire così di prelevare in maniera mirata campioni di suolo per la successiva analisi.
Anche l’Asp non ha segnalato particolari criticità, raccomandando unicamente di procedere ad un accurato lavaggio della frutta e degli ortaggi raccolti nelle zone interessate, prima di consumarli.
Al riguardo, il sindaco di Taurianova Roy Biasi, con una nota, ha fatto sapere che l’Arpacal ha raddoppiato a Taurianova le centraline per la misurazione della qualità dell’aria. Una seconda centralina è stata installata stamani sul Municipio, dopo quello che era stato attivato nella frazione di San Martino.
L’intensa attività di monitoraggio locale, è scritto nella nota, frutto del dialogo costante che l’amministrazione comunale guidata da Biasi ha attivato con la Prefettura e l’organismo di controllo, è tesa ad affrontare all’insegna della trasparenza le preoccupazioni manifestate dalla cittadinanza sin da sabato scorso.


“Nel vertice tenuto in Prefettura – spiega Biasi – abbiamo appreso che essendosi affievolita l’emissione di fumi dall’area dell’incendio, e non essendoci fiamme attive ma solo pochi focolai che covano sotto le ceneri, il sistema di controllo attivato è volto soprattutto all’indagine sulla composizione interna delle polveri per capire l’esatto grado della loro nocività. Ecco perché è importante che in due punti del territorio comunale, baricentrici per tutto il comprensorio della Piana, sia stata fatta questa campionatura che serve a generare un modello utile per tutti i Comuni, non solo per Taurianova”.
“Ringrazio l’Arpacal per l’immediato riscontro alle nostre richieste – conclude Biasi – volte a definire una mappatura del rischio aereo in tutta la Piana, ricevendo garanzia che questa fase non completerà il lavoro che serve, essendo previsto anche un monitoraggio degli effetti della caduta sul terreno delle polveri”.

(ANSA)

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