Potere al Popolo Catanzaro si mobilita contro il nuovo Dl sicurezza: “Un attacco alla libertà di espressione”

Potere al Popolo Catanzaro si mobilita contro il nuovo Dl sicurezza: “Un attacco alla libertà di espressione”

L’Articolo 21 della Costituzione Italiana stabilisce che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Questo diritto costituzionale viene soppresso con il disegno di legge n. 1660, meglio noto come nuovo dl Sicurezza, a firma (non a caso) dei ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto. Esso rappresenta la volontà dichiarata del governo Meloni, di colmare un vuoto normativo nella efficace prevenzione di atti, sabotaggi e forme di conflitto percepite come “eversive”. Seppur rimescolati a provvedimenti che vanno dalla tutela dei pentiti di mafia alla disciplina dei fuochi di artificio, in questo disegno di legge, sono previsti veri e propri atti liberticidi, con lo scopo di colpire, dissenso, disagio sociale, proteste e lotte. Viene introdotto il cosiddetto “terrorismo della parola”, una nuova versione del reato di propaganda sovversiva del codice fascista Rocco, con cui si incarceravano gli antifascisti anche per il solo sospetto. E ancora più grave è pensare a questo reato di opinione sotto le campagne maccartiste dello squadrismo mediatico, che già oggi colpisce intellettuali e attivisti. scomodi. 

Istituire il reato di terrorismo della parola è autentico fascismo.

Sotto questa fattispecie, che chiaramente colpisce unicamente le opinioni, viene colpito con una pena che va da due a sei anni chiunque detenga, o faccia circolare, in forma sia scritta che orale, testi ritenuti capaci di “sobillare” al compimento di atti o resistenze che coinvolgano uffici, istituzioni, servizi pubblici o di pubblica necessità. È chiaro che un provvedimento di questo genere mira a colpire chi sta con la Palestina, chi vuole la pace, chi sostiene le lotte sociali e ambientaliste.  Il 10 luglio le commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali della Camera hanno dato il via libera al cosiddetto “emendamento anti No Ponte, No Tav”, voluto dal leghista Igor Iezzi, il quale rappresenta all’interno del nuovissimo reato di “terrorismo della parola” un ulteriore attacco alla libertà di manifestare e al conflitto sociale. Infatti, prevede un inasprimento delle pene “se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica”.

Pene fino a 27 anni di carcere per chi protesta in modo “minaccioso” contro le grandi opere come Tav e ponte sullo Stretto, e anticipo delle spese legali per le forze dell’ordine accusate di reati “inerenti al servizio”, come ad esempio gli atti di violenza sui manifestanti. Il disegno di legge sicurezza si inserisce nel contesto delle controriforme autoritarie, che qualora diventassero operative, sopprimerebbero la Costituzione nata dalla Resistenza.  Dobbiamo mobilitarci contro le tre leggi di controriforma costituzionale del governo Meloni: il premierato che rende inutile il Parlamento, il nuovo assetto della giustizia che sottopone la magistratura al controllo del governo, l’autonomia differenziata che distrugge la Repubblica.  Queste sono leggi che stravolgono formalmente tutto l’assetto della nostra democrazia, dopo che questo è già stato messo in discussione sul piano sostanziale da austerità e guerra.  Nel 1925 Mussolini definì leggi fascistissime quel corpo di leggi che dopo l’assassinio di Matteotti, voluto da Mussolini stesso, istituì formalmente la dittatura.  Nel 1930 il codice penale Rocco dava sistemazione giuridica completa al tutto. In questi anni sono state prodotte leggi che hanno colpito la democrazia, la libertà e i diritti, spesso con responsabilità bipartisan.  Oggi il governo Meloni le riprende e le aggrava tutte, con un corpo di nuove leggi fascistissime su governo, magistratura, autonomia differenziata, a cui ora si aggiunge la 1660, una legge da stato di polizia.

Noi non ci faremo intimidire, continueremo a manifestare per impedire tutto ciò a partire dall’assemblea pubblica del 16 luglio a Villa San Giovanni contro il G7 a Santa Trada. 

Ufficio Stampa – Potere al Popolo Catanzaro

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