Post elezioni europee, l’analisi del Prof. Violi

Post elezioni europee, l’analisi del Prof. Violi

Conclusa la tornata elettorale, i partiti fanno i conti con i risultati ottenuti, alcuni leader esultano altri sono delusi, le destre avanzano, i partiti  principali tengono. Analizziamo in dettaglio la situazione: hanno votato meno della metà degli aventi diritto; i partiti che stanno al governo hanno guadagnato consensi, rispetto alle politiche, mentre alcuni di quelli che stanno all’opposizione hanno perso voti e altri hanno guadagnato. La campagna elettorale della Premier, come sempre, martellante e tracotante, quasi come una famosa pubblicità di un allarme…  Onnipresente a ribadire i risultati “pregevoli” della sua azione di governo, ha dato i suoi frutti e “Giorgia” ha ottenuto tre punti percentuali in più rispetto alle politiche di due anni fa. Ovviamente buona parte degli italiani non sono d’accordo con lei specie sul “Premierato”, sull’ ”autonomia differenziata”, sul CPR in Albania, ma altri sono ammaliati dalla sua voce grave e rassicurante e non sanno cogliere gli inganni e i sotterfugi della sua mimica e della sua politica. La presidente del maggiore partito dell’opposizione ha fatto una campagna elettorale efficace concentrandosi sui temi che le stanno più a cuore, bollando come “spot elettorale” il centro per rimpatrio dei migranti in Albania della Premier, < si potevano usare quei soldi per accorciare le liste di attesa della sanità> , < E’ un inutile spreco di denaro, quasi un miliardo di euro all’anno!>. Ma trascura qualche particolare: non è solo una questione economica  è, per prima cosa, una questione ideologica e morale, una grave violazione dei diritti di asilo:  bisogna tenere conto che sono uomini, coloro che verranno rinchiusi, contro la loro volontà e senza che abbiano aver commesso reati, in attesa che venga decisa la loro sorte.

In questi giorni, qualcuno racconta, indignato,  di come Putin recluta i  soldati in Africa e tra i migranti che si trovano al suo paese: pone loro di fronte a due scelte o si arruolano o vengono deportati in Siberia. Almeno dà loro due possibilità e, se si arruolano, li paga pure, se sopravvivono ai combattimenti! In Italia non facciamo altrettanto, non consentiamo loro di scegliere né un lavoro né il paese dove andare, li trattiamo come merce, come “voto di scambio” con gli elettori, tenendoli come ostaggi in attesa di rimandarli nei loro paesi di origine . I soldi potrebbero essere impiegati, invece , per fare centri di accoglienza in territorio italiano, si potrebbe avviare l’integrazione di questi sventurati,  proporre loro di lavorare in quei settori dove manca personale. Ma assolutamente no! Queste son cose di sinistra ! E’ meglio quello che sta facendo Putin, li tratta meglio lui… Sicuramente la paga che dà ai soldati  per il pericoloso servizio, è maggiore del salario minimo che il governo non garantisce in Italia! Per i cittadini sicuramente è una spesa inutile, anche se cercano di convincerci del contrario, parlando di invasione di migranti e di sicurezza. Per i governanti, no. Una volta che le rotte dei migranti non passeranno più per il nostro paese, loro,  con il “regime” che stanno mettendo su,  convertiranno il centro migranti in un centro di deportazione per gli oppositori dove potranno rinchiudere i giornalisti e gli intellettuali che li criticano. Ma su questo potremo ancora fare qualcosa ;  invece non possiamo, o non vogliamo, far niente, sulle morti in mare, causate  dall’imprudenza dei “trafficanti di esseri umani”  nel mettere in mare i migranti in barchette fatiscenti che rischiano di ribaltarsi alla prima onda  o alla prima raffica di vento che incontrano, ma con la complicità delle leggi che il governo, questo governo, ha fatto ( decreto Cutro ecc.). Queste leggi prevedono tra l’altro che se una ONG effettua un salvataggio in mare, non può ripetere l’operazione a distanza di qualche ora per salvare altre persone,  inoltre deve recarsi in un porto indicato dalle autorità Italiane per far sbarcare i migranti che si trovano a bordo, naturalmente il più lontano possibile dal punto dove è avvenuto il salvataggio.

Si combattono così le ONG e i trafficanti di uomini. E i profughi? Se muoiono peggio per loro! Potremmo definirli, non omicidi colposi, ma omicidi volontari. Omicidi di Stato. Vediamo adesso la situazione degli altri partiti, I 5 Stelle hanno perso più di 5 punti percentuali in queste elezioni, frutto della campagna aggressiva ma disordinata del presidente Conte che continua a dire le stesse cose di quattro anni fa, e sparare a zero anche contro i possibili alleati. I voti mancanti sono confluiti in gran parte al PD (5 %) e in piccola parte ai Verdi-Sinistra. Forza Italia, nonostante la morte del suo fondatore, ha mantenuto i voti che aveva nelle politiche ergendosi a portatore di moderazione nella compagine delle destre. I partiti di Renzi e quello di Calenda, complessivamente,  hanno perso all’incirca  il 4% rispetto alle politiche e non hanno raggiunto il Quorum,  frutto della politica oscillante dei due leader tra destra e sinistra che ha confuso gli elettori. 3 punti percentuali sono confluiti in FdI, rispetto alle politiche,  mentre un altro è andato ai Verdi- Sinistra. La Lega, ha mantenuto gli stessi voti mettendo come portabandiera un candidato che non sembra un grande statista, ma spara neologismi fascisti e omofobi quanto tragicomici, non sappiamo quanto volontariamente. E’ un Generale, Vannacci,  prestato alla politica. Un militare…  Mi ricorda, vagamente, un sergente maggiore, quando  facevo il militare, non proprio una cima: quando un soldato, irriverente, gli ha chiesto, dopo che gli aveva impartito un ordine assurdo quanto improbabile,< ma dimmi, sergente P…, cosa avresti fatto nella vita se non avessi intrapreso la carriera militare?> e lui, candidamente, < Politica>. Ma rimase sempre militare, per fortuna. Questo Vannacci , invece, sta facendo tutte e due le carriere,  ottenendo tra l’altro 500.000 preferenze. Quello che ci preoccupa non è la numerosità degli imbecilli, ma la serietà con cui hanno votato quei pochi che si sono recati alle urne.  In questa tornata abbiamo fatto meglio noi, al sud, che non l’abbiamo votato, scegliendo Mimmo Lucano dei Verdi-Sinistra. La sua storia la conoscono tutti, non sono necessari chiarimenti. Partito a parte, la differenza che c’è tra il generale Vannacci e Lucano? Per rendere l’idea, prendiamo un qualsiasi politico Italiano, per esempio Conte ( non me ne voglia), è la stessa differenza che c’è tra Conte e Winston Churchill.

Francesco Violi

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