Giochi di Ruolo – una realtà fatta di fantasia

Giochi di Ruolo – una realtà fatta di fantasia

di Di Mari Felice

Il gioco è la medicina più grande.” – Lao Tse. Il Gioco è un elemento fondamentale della vita umana. Esistono una miriade di giochi diversi; da quelli che prevedono un’attività agonistica, come il Calcio o l’Atletica, a quelli che invece richiedono l’uso esclusivo dell’intelletto e dell’istinto, come il gioco del Lotto, gli scacchi o la Roulette. Esiste, però, una categoria di giochi nata nel XX secolo che richiede prevalentemente l’uso della fantasia: I giochi di Ruolo, abbreviato in GdR. Fu lo psichiatra Jacob Levi Moreno (1889-1974) che negli anni 30, nelle sue teorie sullo Psicodramma, inventò il termine “Role Play” (ovvero, Gioco di Ruolo, ndr). Dare una definizione precisa di Giochi di Ruolo è complicato. Per larghe linee possiamo dire che è un gioco in cui i giocatori intrepretano dei personaggi come in una recita teatrale o in un film, seguendo o meno un regolamento di gioco, e alla presenza o meno di un moderatore/controllore, in un ambiente fantastico o reale, che può essere definito o indefinito. Altra distinzione dei giochi di ruolo è in base alla modalità di svolgimento del gioco stesso. Quindi si distingue tra Giochi di Ruolo cartacei o da tavolo, Giochi di ruolo dal Vivo e Giochi di Ruolo Online. Quest’ultima categoria si suddivide a sua volta in Giochi di Ruolo in Chat/Forum e Videogiochi di Ruolo. Nei Giochi di Ruolo il protagonista assoluto è la fantasia del giocatore; in genere, non si gioca per vincere la partita o una posta. Nel Gioco di ruolo ciò che conta è vivere un’avventura. Immerso in un mondo tratto da una saga fantasy come Il Signore degli Anelli di J.R.R Tolkien, o in mondo fantascientifico alla Blade Runner (film di Ridley Scott del 1982, tratto dal libro “Cacciatori di androidi” di Philip K. Dick del 1968, ndr) o, ancora, nel mondo reale risolvendo un caso di omicidio come in un romanzo giallo di Agatha Christie, il giocatore dovrà usare tutta la sua capacità di immedesimarsi nel suo personaggio, il suo ingegno e la sua fantasia. Più è grande la sua capacità di interpretazione, più grande e intensa sarà l’avventura vissuta. Gary Gygax (1938-2008) e Dave Arneson (1947-2009) sono considerati, ad oggi, i padri fondatori del genere. Dungeons and Dragons, abbreviato in D&D, gioco da loro creato e pubblicato dalla Tactical Studies Rules (Società poi acquisita dalla Wizard of the Coast, che a sua volta, attualmente, appartiene al colosso dei giochi Hasbro – n.d.r.) è stato il primo gioco di ruolo da tavolo (Cartaceo – n.d.r.). In questo gioco, i giocatori, muovono i loro personaggi in reami fantasy; ambientazioni che hanno fatto la storia di questo tipo di gioco e dell’universo editoriale del genere. Dalle prime ambientazioni come Blackmoor e Grayhawk si è arrivati ai Forgotten Realm, Eberon e Dark Sun, solo per citarne alcune. Esistono poi una moltitudine di giochi di ruolo cartacei e ambientazione creati dagli appassionati. Alcuni miei amici si sono cimentati in questa impresa, ed io stesso, anni fa, tentai di creare un gioco di ruolo ambientato a Grenios, che è il mondo in cui si svolgono le avventure di Rishelle e Emmara protagoniste del mio libro fantasy Ervanthà.

Dimostrazione lampante di quanto questo genere di gioco riesca ad affascinare e mette in moto la fantasia. I mezzi usati per i giochi di ruolo cartacei sono principalmente: “La scheda del Personaggio”, uno o più fogli in cui sono riportate le caratteristiche del personaggio che il giocatore deve interpretare; “La scheda o schermo del Dungeon Master”, un manuale per il Moderatore/Controllore del gioco, detto appunto Dungeon Master, che è anche colui che gestisce tutti personaggi che interagiscono con i personaggi dei giocatori e detti PNG (Non-player character – n.d.r.) e l’ambiente di gioco; ed infine il mezzo più iconico tra tutti, I dadi da gioco, che sono usati per determinare il successo o il fallimento di azioni dei personaggi e dei Png. I dadi nei giochi di ruolo possono avere fino a 30 facce; ma il più famoso è il dado a venti facce, detto D20. Si tratta di un dado dalla forma di un icosaedro riportante, in genere, i numeri da 1 a 20; dado conosciuto è utilizzato fin dall’antichità. I giochi di ruolo dal Vivo, invece, sono più simili ad una rappresentazione teatrale in costume, in cui personaggi armati di armi in gommapiuma vivono un’avventura, in cui si lascia libero spazio alla propria fantasia, immersi in luoghi consoni all’ambientazione in cui si svolge la scena, come i boschi per giochi a tema fantasy o un hotel per giochi a tema Crime. Il Master, in questo tipo di gioco, ha una funzione più da osservatore/testimone che da guida. Mezzo distintivo di questo tipo di gioco sono indubbiamente i costumi, che avvolte possono valere una piccola fortuna. I Giochi di Ruolo in Chat/Forum sono giochi che si sviluppano davanti al pc in sessioni di gioco in cui, spesso, è il racconto che fanno i giocatori a farla da padrone; spesso, le regole di gioco sono poche e semplici. Nei Videogame di ruolo è il creatore del gioco a determinare le regole e l’ambientazione in cui si muoverà il personaggio del giocatore. Mentre negli altri tipi di gioco di ruolo è prevalentemente richiesta una presenza di più giocatori, nel Videogame di ruolo il giocatore agisce il più delle volte in solitaria; arrivando a gestire, in alcuni casi, più personaggi contemporaneamente. Da soli o in gruppo il gioco di ruolo affascina e coinvolge miliardi di giocatori nel mondo. Come diceva Lao Tse nella citazione che ho fatto all’inizio “il gioco è la più grande medicina”, ed i giochi di ruolo lo sono sicuramente. È provato che essi aiutino a creare fiducia (in sé stessi e nel gruppo – n.d.r.), sviluppino le capacità di ascolto, e insegnano una risoluzione creativa dei problemi. Sono indubbiamente una realtà fatta di fantasia; ma espressioni della migliore fantasia umana nella vita reale.

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