Gente in Aspromonte alla scoperta della Fortezza di Caulonia e della “Via delle Rose”

Gente in Aspromonte alla scoperta della Fortezza di Caulonia e della “Via delle Rose”

Cenni Storici

Tra la frescura della Valle dello Stilaro e dell’Allaro e le splendide coste ioniche calabresi, Caulonia, anticamente chiamata Castelvetere, prende il nome dell’antica e importante città magnogreca di Kaulon, le cui rovine continuano ad affiorare nel territorio circostante. Sembra infatti che il borgo sia stato fondato dai superstiti della sanguinaria distruzione della città greca ad opera di Dionigi di Siracusa. Culla calabrese della tarantella, che ogni anno nel periodo estivo scuote l’intera regione con il Kaulonia Tarantella Festival e con i laboratori del Tarantella Power. Caulonia è una splendida località che unisce il fascino dell’antico borgo montano, con le sue tradizioni folkloristiche secolari, al relax di spiagge dorate e acque cristalline e li mescola insieme in un evento esplosivo ormai celebre in tutta la penisola. Le piazze e i vicoli dell’antica Castelvetere, un borgo molto suggestivo e pittoresco con chiese antiche e numerose testimonianze storiche, con le strade strette e i selciati. Le tonalità del verde territorio di Caulonia, le morbide ondulazioni delle colline, i caratteristici “cafuni”, o dir si voglia vallate, le biancastre zone dei calanchi, e la distesa bianca di ghiaia del grande fiume Allaro. Il susseguirsi di mulattiere e le tortuose strade interpoderali che qua e là intersecano i crinali, solcano le vallate, sfiorano i campi coltivati, offrono molti itinerari dal notevole valore paesaggistico sia all’automobilista (che troverà strade non ampie, ma atte a snodarsi in percorsi molto panoramici), sia a chi ama fare escursioni a piedi.

Descrizione del Sentiero

Dopo aver visitato il Castello e il borgo ci immettiamo sulla piccola stradella che scende sulla strada provinciale, si prosegue per circa 600 metri sino al Calvario di Sant’Ilarione, superato il Calvario dopo pochi minuti ci immettiamo sul sentiero “La Via delle Rose”, si prosegue per un centinaio di metri sulla sterrata che sale a sinistra, qualche breve dislivello e subito dopo ci immettiamo sulla sterrata di contrada Limbia. Il sentiero incomincia a scendere e dopo circa 30 minuti siamo al serro delle Rose, una breve sosta per ammirare tutto il panorama, quella striscia bianca della fiumara Allaro, alla cima del Monte Gallo, al borgo di Ursini, e al crinale di Galatria. L’Allaro potrebbe essere anche l’antico fiume Elleporo, da cui deriverebbe anche il suo attuale nome e da come afferma Cluverio che si trova nelle vicinanze di Castro Vitere (odierna Caulonia). Piene d’inverno (alimentate dalle piogge) e semi asciutte d’estate, le fiumare rappresentano uno spettacolo naturale “esclusivo”, con caratteri che mutano nel tempo, da scoprire di volta in volta. Il sentiero scende lungo diversi tornanti, e proprio lungo il sentiero chiamato la “Strada ‘di Rosi” è continuamente riproposto, sui muri di contenimento, la segnaletica delle rose, le panchine sono colorate di viola e di blu. Grazie alla ricerca storica e religiosa, al creativo intervento progettuale ed alla cura nella realizzazione, la Via delle Rose ed il Sentiero dei Falò, sono oggi due gallerie d’arte a cielo aperto, due luoghi di gioia e di condivisione della natura e del pensiero; come dice la segnaletica, non è importante la meta quanto è importante il cammino. Superato il vallone Gulle dopo pochi passi siamo alla casa del cacciatore, punto di riferimento dei cacciatori dopo la battuta di caccia del Cinghiale, ancora qualche centinaio di metri e siamo al Borgo di San Nicola.

Salvatore Lacopo – Gente in Aspromonte

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