Ammendolia: “Difendere gli ortolani di Caulonia è una questione politica e culturale di estrema importanza”

Ammendolia: “Difendere gli ortolani di Caulonia è una questione politica e culturale di estrema importanza”

Ho letto una intervista a Carlin Petrini (corriere della sera 15.6.24) che ribadisce con forza le sue idee cardine tra cui quella creare le opportunità ai giovani laureati per il loro ritorno alla terra e soprattutto la necessità di stimolare e incoraggiare la vendita dei prodotti agricoli “dai produttori ai consumatori.”
Sono scelte di civiltà, di salvaguardia della salute e dell’ambiente che ogni persona di buon senso potrebbe condividere. Per quanto riguarda Caulonia credo che tali scelte possano darsi per acquisite dal consiglio comunale nella sua interezza, dal sindaco e dalle figure apicali della pubblica amministrazione!
Se così è …(e non ho motivo per dubitare che così sia) bisogna avere un comportamento conseguente,
Per esempio, non capisco proprio la ragione di una guerra agli ultimi ortolani, quasi per cancellarli dalla faccia del Paese. Eppure sono stati una piccola isola di pace e di dignità. Non hanno mai dato fastidio e mai preteso nulla.


E allora… perché metterli in condizione di abbandonare il campo?
Può sembrare una questione di poco conto invece è una scelta POLITICA e culturale di estrema importanza…. ovunque ma, a Caulonia, per la sua storia passata e recente , ancora più importante.
Si tratta di verificare se siamo ancora una comunità; se quanto succede alla persona più fragile riguarda tutti noi o comunque quanti di noi intendono restare persone civili ed umane.
Il “progetto Paese” è stato anche questo! Lo è stato concretamente e sarei disponibile a dimostrarlo con prove concrete in un bel dibattito democratico.
Un progetto che non ha un solo padre perché è stato figlio di una storia che non consente di essere deboli con i forti e forti con i deboli. (Posso persino comprendere la debolezza con i forti, ma non capirò mai la prepotenza e l’arroganza con i deboli.)
Infine, non intendo, e né avrei alcun titolo, per giudicare alcuno ma vorrei continuare ad avere abbastanza dignità per non tacere e abbastanza forza d’animo per non essere vile.

Ilario Ammendolia

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