Pesce Spada di 260kg pescato nel reggino: per l’attivista Enrico Rizzi “un atto tremendo”

Pesce Spada di 260kg pescato nel reggino: per l’attivista Enrico Rizzi “un atto tremendo”

“Della recente pesca di un Pesce Spada di 260 chili avvenuta nella Costa Viola di Reggio Calabria, l’unica cosa eccezionale è il ritrovamento di un superstite, purtroppo finito ammazzato, delle stragi operate in mare”.  Lo ha detto Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali.
Vale per il Pesce Spada come per altre specie. “Trovare animali adulti di quelle dimensioni – ha aggiunto Rizzi – è sempre più raro perché è ormai molto facile catturarli grazie a barche sempre più veloci e tecniche sempre più invasive. I pesci nascono per vivere in mare e non per finire in un piatto. Purtroppo, per essi vi è molto meno sensibilità rispetto agli animali terrestri.  Sembra quasi che non possano soffrire o avere diritto alla vita”.

Rizzi ricorda a tal proposito come la commissione internazionale per la pesca del Tonno (ICCAT) competente anche per il Pesce Spada, abbia incredibilmente lasciato invariate le quote di pesca per tutto il 2024, nonostante i pareri contrari delle ONG. È risaputo ormai da almeno un ventennio che le popolazioni di Pesce Spada sono in diminuzione ma il governo italiano, pronto ad indignarsi, come è giusto che sia, quando in altra sede c’è da difendere elefanti e rinoceronti, si scorda dei suoi mali.  “Così avviene – spiega Rizzi – per il Pesce Spada, stupendo predatore dalle altissime velocità che viene finanche illegalmente pescato quando è sotto taglia, come dimostrano le denunce alla Commissione Europea”.
Rizzi contesta l’enfasi, quasi da eroico gesto, con la quale è stata accompagnata la notizia dell’uccisione del grosso pesce. “Troppo comodo – ha concluso l’attivista – su una barca con arpioni e lenze. La prossima volta provino ad affrontarlo con le mani per vedere quanto piccolo sia l’uomo di fronte alla Natura”. Rizzi promette che, in caso di elezione, è pronto ad impegnarsi con i colleghi degli altri paesi europei che, già da tempo, hanno mostrato sensibilità verso i temi della protezione degli habitat e dei loro abitanti, marini e non.

Roma, 30 maggio 2024
Comunicato Stampa

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