Manifestazione No Ponte a Villa, il comitato “Ti tengo stretto”: “È stata l’espressione del dissenso ad un’opera che i cittadini non vogliono”
Non abbiamo voluto farlo a caldo, sulla scorta dell’entusiasmo, ma all’indomani della manifestazione del 18 Maggio a Villa San Giovanni per dire NO al Ponte sullo stretto, il comitato Titengostretto esprime le sue considerazioni.
La prima è un profondo senso di gratitudine per tutti quanti, hanno lavorato incessantemente nelle settimane precedenti per l’organizzazione: i laboratori a cielo aperto, la comunicazione, i rapporti con le istituzioni. Per tutte le associazioni, i movimenti i comitati, le sigle politiche e sindacali. Per i messinesi, i catanesi, i cosentini, i catanzaresi, i lametini, i reggini, tutti quelli che hanno fatto i chilometri anche dalla Val di Susa per esserci, colorati, festosi, ordinati. Per le forze dell’ordine e per il lavoro egregiamente svolto.
Importanti le presenze: i Sindaci, Caminiti, Alessio, Tripodi, Fiorita, Repaci, Renato Accorinti, già sindaco di Messina, ancora i politici Angelo Bonelli, Sandro Ruotolo, Pasquale Tridico, Anna Laura Orrico, Mimmo Lucano, Giovanni Muraca. Con i cittadini, per i territori.
Questa manifestazione è stata una dimostrazione di partecipazione popolare e di esercizio del diritto di espressione del dissenso ad un’opera e ad un progetto che i cittadini non vogliono. Come abbiamo sentito ripetutamente durante i 2,8 Km di percorso, il Ponte sullo stretto è un’opera inutile e dannosa ed è stato dimostrato.
Gli studi di Antonino Risitano, Ingegnere di chiara fama fanno emergere il problema dei test sulla fatica dei cavi che sulla sponda calabrese dovrebbero essere ancorati su un’area interessata da una frattura del territorio, in località Forte Beleno. Un’opera discussa e discutibile, il progetto più studiato al mondo che continua a produrre prescrizioni e richieste di integrazione di studi e prove, un progetto definitivo arretrato e carente che non chiarisce i costi e in cui il rapporto costi benefici non tiene in minima considerazione il costo sociale dei territori in cui avrà il maggiore impatto. Cantieri che divideranno le città per almeno un decennio, divoreranno risorse e abbatteranno il livello della qualità della vita di tutti gli abitanti, espropri di terreni e abitazioni che continuiamo a sostenere con forza non sono pile di mattoni, particelle catastali, ma luoghi di vite! Nessuno finora sta seriamente considerando il danno esistenziale di un’infrastruttura che non ricade in area disabitata, al contrario! Il Professore di Pediatria, Giuseppe Magazzù ha posto l’attenzione sull’elevato rischio per la salute derivante dai cantieri e per quello, incombente della solastalgia.
Per l’opera unica al mondo ci saremmo aspettati altro. Garanzie uniche al mondo, tutela per i territori ed i cittadini unici al mondo, livelli di sicurezza unici al mondo, studi e risultati unici al mondo, ma soprattutto una comunicazione unica al mondo. Niente di tutto questo ad oggi, era normale che la cittadinanza insorgesse e lo ha fatto nel migliore dei modi, chiedendo ascolto, dialogo e confronto, rivolgendosi alle istituzioni, agli esperti, ai professionisti, a tutti quanti da decenni si occupano di questa questione.
Ufficio Stampa – Comitato Titengostretto