Il Romanzo popolare – Storie di fantasia di gente comune
di Di Mari Felice
Cos’è un romanzo? Potremmo definire il romanzo come uno scrigno contenente un piccolo grande tesoro. La nascita del romanzo storicamente è ancora incerta. Alcuni la fanno risalire a lontane epoche passate, sebbene il romanzo, come noi oggi lo intendiamo, sia nato in epoca moderna. Dietro una copertina, più o meno accattivante, si cela una storia; anzi più d’una a dirla tutta. La prima quella palese è la vicenda di cui il romanzo tratta, dei personaggi che vivono la storia, degli ambienti e degli oggetti che fanno da scenografia narrata. La seconda quella sempre nascosta è la storia nella nascita del romanzo stesso, che è parte della vita dell’autore; una storia relativa che è importante quanto o forse più dello stile e degli argomenti trattati nell’opera. Anche il più banale e improbabile dei romanzi contiene dentro di sé frammenti di esperienza umana, creazioni della fantasia, filosofie di vita che arricchiscono il lettore come piccoli tesori dell’immateriale. Il Romanzo come genere è suddiviso in molte tipologie diverse. Esistono dunque romanzi a tema, che oggi per comodità vengono indicati con un colore: Nero, Giallo, Rosa, etc. Fin dalla metà del XX secolo abbiamo visto la nascita di romanzi che spesso contengono elementi di più di un genere, ad esempio Romanzi di Fantascienza/Horror; Romanzi Gialli/Rosa e così via. Non tutti i romanzi, però, raggiungono l’apice della popolarità.
Oggi giorno, dopo la nascita dei grandi distributori online, vengono scritti migliaia di romanzi ogni mese; ma solo meno di un centinaio raggiungono una popolarità internazionale e ancora meno quelli che diverranno Best Sellers. Il Libro più popolare in assoluto, ancora oggi, è la Bibbia. Questo fondamento della religione giudaico-cristiana è stato anche il primo libro ad essere stampato: Gutenberg, inventore delle tecniche di stampa moderna, stampò la prima copia nel 1455. Sebbene non sia un romanzo, ma fa riferimento a fatti che in parte sono da considerarsi storia vera e propria e in altri elementi imprescindibili del credo e della fede è stato redatto dai suoi famosi autori spesso in una forma non dissimile da quello di un romanzo. Una Copia della prima edizione di Gutenberg, oggi, ha un valore che si aggira intorno ai 10 milioni di dollari. Ma non è il libro più costoso: Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci si aggira intorno ai 29 milioni di dollari. Tra tutti i tipi di romanzi vi è tutto un filone che tratta di gente comune, sia da vicende reali che di pura fantasia. Questo genere di narrativa di consumo è divenuto molto popolare fin dagli anni cinquanta. Con l’inizio del cosiddetto “boom economico” gli italiani ebbero necessità diverse da quelle dettate dalla lotta per la sopravvivenza; la lettura divenne un metodo di intrattenimento affermato anche per le classi borghesi più economicamente depresse. La stampa di edizioni economiche e avvolte “tascabili” produsse il magnifico effetto di portare un arricchimento culturale anche in ambienti storicamente meno acculturati. Molti dei romanzi scritti da quel periodo in poi erano libri di narrativa, gialli, fantasy, fantascientifici, che allargarono l’orizzonte culturale degli italiani di ogni ceto sociale. In quei libri spesso di parlava di gente comune, di fatti e vicende reali; non di imprese epiche, ma storie di gente comune. Avvolte storie vere di animali. Uno tra questi romanzi di cui ho un magnifico ricordo di quando frequentavo le medie è, indubbiamente, quello che fu il libro di narrativa del primo anno: Lampo, il cane viaggiatore di Elvio Barlettani ed edito da Garzanti dal 1962 al 2009.
La storia di quel cane, seppur più d’una volta mi fece guadagnare un’insufficienza in Italiano, e rimasta incisa dentro di me con affetto. Da vero appassionato del genere fantasy e fantascientifico non posso non citare i miei primi libri del genere; ovvero, Fondazione, il primo libro della trilogia della Fondazione di Isaac Asimov per la fantascienza e, per il fantasy, I draghi della notte d’inverno, del fortunato ciclo Dragonlance, che ha dato luce alle avventure del famoso gioco di ruolo Dangeons and Dragons e ai più recenti film hollywoodiani. Così non posso non nominare Uno Studio in Rosso, primo libro di Sir Arthur Conan Doyle sul geniale detective Sherlock Holmes, che fu il mio primo del genere, o I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni come romanzo storico. Quest’ultimo lo lessi quando studiavo all’Istituto Tecnico “Marconi” di Siderno, in quanto era il libro di narrativa per il biennio. Il Romanzo popolare è quella parte della fantasia di tutti che gioca con i sogni, i desideri, le emozioni e i sentimenti che ci accomunano tutti. Esso è parte integrante di ognuno di noi, per questo continuerà ad affascinarci e a trasportarci in storie e vicende; indipendentemente dal fatto che siano reali o di fantasia. Seppur ogni romanzo ha un proprio autore, ogni volta che ne leggiamo uno, esso riverbera dentro di noi divenendo una storia di fantasia di gente comune: Noi!