Il lettore Wies: “Le associazioni di Caulonia sono una benedizione o un peso?”
Riceviamo dal lettore Werner Wies e pubblichiamo
Mi riferisco alla cronaca dell’intitolazione prevista da parte dei cittadini chiamata “Piazza Nuova“ di Caulonia in “Piazza Vincenzo Raschellà“.
Mi ricordo ancora bene la richiesta del sindaco ai cittadini di proporre possibili titoli per questo belvedere ancora senza nome, situato nel Centro Storico di Caulonia. Però, dove sono finite le proposte del genere? La mia era questa:
Sono tante le vicende e i personaggi che hanno plasmato la storia cauloniese e che meritano la piena attenzione per imparare per il futuro, per imparare un nuovo senso comune, l’unico motore del vero progresso piacevole e sostenibile.
Grande rispetto per Vincenzo (Vincent) Raschellà e le sue opere, ma oltre la genialità lui raffigura il problema molto complesso dell’emigrazione e chi sa se lui volesse ritornare in Italia in quel modo previsto. Sicuramente aspetti che non sminuiscono l’impressione che tutto il procedimento dell‘intitolazione di questa piazza comunale contiene accenti discutibili: A Caulonia tra le cose in crescita sono ancora il calo demografico, l’emigrazione di talenti giovani come al suo tempo Raschellà e le associazioni che spuntano come i funghi nei boschi, ospitati dal grande albero PNRR.
Oltre il messaggio sospetto che parte da questo (dovete continuare ad emigrare, cari giovani, per diventare un giorno famosi come lui) vedo critico proprio il numero enorme di associazioni in un così piccolo paese. Mi chiedo quando a Caulonia diventi reale lo stato che ogni famiglia avrà la sua? Le associazioni allora sono una benedizione o un peso per il paese? È più probabile che contribuiscono alla
frammentazione della società caulonese (curare soltanto il proprio “santo“) o alla sua coesione (creare progetti in modo altruista e collaborativo per portare avanti il senso e il bene comune)?
La risposta si trova nella vita quotidiana:
Vedo associazioni che con tutte le forze stanno lavorando con anche un notevole successo per il bene comune e a loro va tutto il mio rispetto.
Comunque l’associazione con il nome pretenzioso “La memoria ritrovata“ (siete voi l’istanza assoluta per ritrovare la memoria caulonese?), di cui l’unico obiettivo è mettere tutti i fari sul suo cavallo di battaglia per vincere un concorso (che probabilmente non è mai esistito) per l’intitolazione di una Piazza comunale, con la sua ricerca del pioniere Raschellà secondo me è soltanto riuscito a creare una figura di culto, qualcosa da venerare. Chi adesso conclude che questo è già un confronto significativo con la storia, anzi cultura vissuta, sta sbagliando profondamente allo stesso modo come il sindaco del paese al fianco dell’associazione che sta facendo tutto per lusingare Caulonia, sapendo che, nascosto sotto la superficie brillante, si trova il fatto problematico che lui, con alle sue spalle più o meno vent’anni di esperienza politica, non è ancora riuscito ad unire Caulonia per condurla fuori dai suoi più grandi problemi. E adesso state pensando ad un museo per onorare Raschellà. Niente di meno. Esclusività vissuta in un paese che merita e ha bisogno di ben altro che esclusione.
Peccato che tutto questo stia oscurando un po‘ l’opera impegnativa e preziosa della ricerca su Vincenzo Raschellà. Penso che un tale genio dovrebbe essere presentato in un contesto storico più ampio.
Anche a me piacerebbe il volo con il vostro pioniere illustre ma per non rischiare un volo fuorviante con alla fine un atterraggio d’emergenza, vi chiedo se avete mai pensato di onorare la vostra nobile associazione con la sfida di CREARE E GESTIRE INSIEME CON ALTRE uno o più luoghi commemorativi (magari un percorso storico) per stimare TUTTI i personaggi e le vicende storiche importanti caulonesi, come p. e. i tempi dall‘origine di Caulonia fino alla Republica Rossa, il pioniere Raschellà, il medico malarico Genovese, le donne famose caulonese ancora incognite e sottovalutate, ecc., con anche spazio per attuali/futuri personaggi eccezionali e sviluppi storici? UNA CASA DELLA STORIA, UN LUOGO DOVE IL
PASSATO INCONTRA IL PRESENTE E IL FUTURO, un luogo di vera cognizione come fonte di un progresso genuino e sostenibile in grado di fermare il calo demografico e di nutrire i suoi figli. Un luogo come punto di partenza per una protesta/posizione costruttiva contro la mala amministrazione e le grave ferite
strutturali e ambientali che quella ancora sta causando ben visibili su tutto il terreno del nostro paese. UN LUOGO COMPLETO dove nessuno chiede chi ha dato a chi quale vantaggio e dov’è finito il prezioso confronto necessario con il resto della storia caulonese ma che invece invita di sfidare in modi diversi il proprio destino. Un luogo che davvero può aiutare a ritrovare le proprie forze, la propria identità e in sintonia con questo, anche l‘interesse sostenibile internazionale/turistico.
NON HO INTENZIONE DI SVALUTARE LE ASSOCIAZIONI MA DEVONO ESSERE COSCIENTE DEL LORO RUOLO NELLA SOCIETÀ.
Questo che a Caulonia spesso viene chiamata “progresso culturale“ rimane superficiale, prestato, frammentato, poco autentico e soltanto qualche bella festicciola per distrarre un po’ la gente finché non può crescere in una casa mentalmente e strutturalmente sana.
Spero che la notevole storia di Caulonia non sarà sacrificata sull’altare della superficialità di un attivismo esagerato.
Caulonia, amore mio, hai tanta potenzialità, devi solo riconoscerla e vincere
l‘inadeguatezza. Ti voglio tanto bene e ti auguro un buon ritrovamento della memoria.
Werner Wies