Roccella Bene Comune: ”La struttura del Porto delle Grazie sta rapidamente regredendo”
Chi fa politica nel vero senso della parola, ossia mette a disposizione il suo impegno, le sue conoscenze a favore degli altri e della collettività, non può assolutamente rimanere in silenzio davanti al decadimento che sta vivendo il Porto delle Grazie, per il quale è stato a suo tempo fatto un enorme investimento pubblico con la finalità che la struttura costituisse il volano di sviluppo di tutto il Comprensorio locrideo. Porto delle Grazie a passo di gambero. Ebbene si! Da qualche mese, invece di progredire, la struttura sta rapidamente regredendo verso una fase involutiva da cui non si vede via di uscita.
Oggi, a distanza di 15 anni dal noleggio dei primi posti barca, e a distanza di 8 anni dalla gestione della Società Porto delle grazie di proprietà al 71% del Comune di Roccella Jonica, all’improvviso il porto sta vivendo il suo momento peggiore.
Mai come quest’estate abbiamo assistito alla triste e buia desolazione del Porto. Di giorno e di notte: senza servizi, senza attività, senza vita, un ambiente deserto e terrificante.
Per il primo anno, da quando le attività del porto sono andate a regime, non è andato in funzione il ristorante pizzeria. Il ristorante pizzeria chiuso vuol dire che si è causato un’enorme perdita economica per gli introiti della società (evidenziamo che nella stagione estiva 2022 la società ha introitato oltre 36.000,00 euro per meno di tre mesi di concessione del servizio di ristorazione), ma anche che nell’approdo roccellese è mancato un servizio essenziale per i diportisti. Tutto questo malgrado il fatto che la struttura era già pronta e attrezzata per l’uso. Bastava entrare e accendere i fuochi, per dare da mangiare a tutti i turisti e ai concittadini che lo gradivano. E ciò si badi bene nonostante anche il fatto che un bando di gara fosse già bello e pronto dall’autunno precedente, ma che i soci non hanno voluto che fosse pubblicato prima del cambio di guardia, come a maggio di quest’anno l’amministratore uscente si è affrettato a precisare, incalzato dal commento di Telemia.
La domanda quindi sorge spontanea. Perché non far fare un bando prima? Chi e in che modo doveva allora decidere l’assegnazione? E perché col nuovo amministratore non si è dato il locale per tempo a chi lo avrebbe potuto valorizzare? E ancora, quando era ormai arrivata la stagione, perché non si è pensato anche solo a un bando annuale per dare un servizio almeno per l’estate? Queste domande avranno una risposta da chi di dovere o cosa dobbiamo diversamente pensare?
Non ci dicano che un “avvisetto” (una pagina sgrammaticata) è stata pubblicata sul sito della società a luglio quando nessuno poteva ormai fare nulla o azzardare l’impossibile. Dice il saggio che le foglie di fico quando seccano lasciano uno spettacolo peggiore a chi guarda.
Intanto nessuno ha dato finora una spiegazione. Non lo ha fatto il nuovo amministratore del porto (la cui presenza è stata finora del tutto evanescente tanto da indurre a domandarsi se effettivamente esista), non lo ha fatto il sindaco di Roccella che è il socio di maggioranza della società e non lo ha fatto nemmeno il sindaco ombra e nessuno dei loro muti fedeli sostenitori.
Negli anni scorsi al porto era sempre una festa di luci e di persone e questi ultimi anni potevi persino scegliere dove andare a mangiare o a bere; con tanta musica ed eventi di qualità per tutti i gusti. L’estate appena passata invece dovevi portarti il panino al sacco e la torcia sperando di non sentirti male che non avresti avuto il soccorso di nessuno.
Alla sera, niente ristorante pizzeria, nessuna attività, nessuna organizzazione di niente, solo tanta desolazione, una situazione davvero spettrale, e di giorno non è stato meglio.
Abbiamo ricevuto numerose lamentele che l’ufficio del porto apriva e chiudeva quando voleva. Nemmeno una bicicletta potevi affittare. Ufficio poi sempre chiuso nel fine settimana e, udite udite, anche nel bel mezzo dell’estate (!!!) con la massima affluenza e con le registrazioni delle barche fatte su fogliettini volanti e chi si è visto si è visto.
Siamo andati a vedere e abbiamo trovato turisti smarriti che cercavano l’ufficio del porto ed era chiuso. Diportisti che arrivavano e non sapevano a chi rivolgersi per ricevere informazioni. Gente che andava all’agenzia di viaggi e addirittura trovava fogli appesi vecchi di un anno alla porta e roba ammassata e polvere dopo la vetrina.
Sarebbe questa la struttura che doveva portare sviluppo a tutto il Comprensorio? Da anni, ormai, è chiuso “il capannone” adibito ad officina nautica, così come non è mai stato utilizzato, da tre anni dall’acquisto, il travel lift che si erge lì come un monumento, acquistato con non pochi fondi pubblici e destinato alla ruggine. Non esiste una navetta che colleghi il porto al paese e alle attività commerciali per consentire ai diportisti di rifornirsi di provviste alimentari e di visitare il paese.
Quello che doveva essere il Porto che doveva accattivare l’attenzione dei diportisti provenienti dalla Grecia e di tutta l’area del Mediterraneo, oggi è diventato soltanto la meta di innumerevoli sbarchi di disperati migranti provenienti dalla Turchia. Forse che interessano di più questi altri arrivi? Oggi c’è il serio rischio di disperdere e azzerare il lavoro di chi, negli anni scorsi, ha lavorato con il serio intento di rilanciare e valorizzare la struttura.
Il sindaco di Roccella Jonica, dopo tre anni in cui ha sempre assecondato, promosso e dimostrato pubblicamente di apprezzare l’operato lungimirante dell’amministratore Fabio Filocamo, ha deciso di cambiare cavallo dimostrando di quanta ipocrisia sia intriso il suo modo di fare politica e amministrare questo paese. Parliamo dell’amministratore, il dottore Filocamo, che ha bruciato tutti i record del porto e che tante cose ha fatto ma soprattutto è stato anche capace di portare a Roccella oltre 10 milioni di euro di fondi del MIT (Ministero dei Trasporti) da investire sulla struttura portuale e sul nostro lungomare. Milioni con i quali adesso gli amministratori comunali possono farsi belli e aprire cantieri. Una scelta quella verso un nuovo amministratore che il sindaco non ha mai motivato, un amministratore che era un perfetto sconosciuto e tale è rimasto, che non conosce affatto il nostro territorio e non ci risulta sia provvisto di alcun titolo o di esperienza relativa all’AMMINISTRAZIONE di porti o di qualsiasi altra società che sia.
Con questa nuova nomina il Sindaco ha sacrificato l’interesse della città ad avere amministratori delle società partecipate selezionati secondo le corrette logiche economiche ed amministrative e, quindi, per merito, capacità ed esperienza, dimostrando di preferire antistoriche logiche feudali di fedeltà, anche se queste poi portano allo sfascio del porto e di quanto di buono è stato finora fatto.
Roccella non merita le promesse disattese, non merita la propaganda senza fatti concreti, non merita lo sperpero di denaro pubblico senza una visione di sviluppo e una prospettiva di valorizzazione delle infrastrutture pubbliche, non merita il concentrarsi sulle cose futili, sulle tombolate o cacce al tesoro, tralasciando i problemi essenziali quali la viabilità, il lavoro e i servizi sociali a favore delle categorie in difficoltà.
Chiediamo a tutti i roccellesi di riflettere seriamente sul futuro di questo paese. Riflettere valutando se veramente questo tipo di gestione del paese è indirizzato o meno a fare gli interessi dei cittadini, che non ce la fanno più a sopportare i continui aumenti dei tributi giunti ormai a livelli insostenibili. Riflettere sulla circostanza se veramente alle opere che si realizzano corrisponde un reale sviluppo del benessere e dell’economia del paese, che continua a concentrare tutte le iniziative nel mese di Agosto disconoscendo completamente la parola destagionalizzazione, ossia la possibilità/necessità di allungare la stagione e le presenze turistiche almeno da Giugno a Settembre.
Chiediamo a tutti i cittadini di riflettere sul loro futuro e di immaginare un paese diverso, più florido, più democratico, dove tutti possano essere ascoltati e tutte le famiglie in difficoltà possano essere concretamente aiutate; dove i bisogni essenziali (manutenzione delle strade, viabilità, ordine pubblico, opportunità di lavoro, maggiore attenzione verso le attività commerciali e verso i giovani, gli anziani e i disabili) abbiano priorità assoluta; e dove le strutture comunali, il Porto delle Grazie in primis, vengano AMMINISTRATE da persone che abbiano i titoli e le competenze professionali necessarie e la capacità di garantire i servizi essenziali e attivare un indotto che porti seriamente lavoro, favorendo cosi l’arrivo di imbarcazioni in bassa e alta stagione, oltre naturalmente ad accogliere degnamente i migranti per i quali speriamo su nuove soluzioni governative che evitano le traversate che spesso si trasformano in tragedie.
I Cittadini che vogliono una Roccella più prosperosa e concreta sappiano che c’è chi sostiene le loro ragioni ed è pronto ad offrire un’alternativa alla sola propaganda che altri hanno fatto in questi ultimi anni.
Associazione politico culturale
Roccella Bene Comune