Aiello: “Tanti palestinesi uccisi negli anni dall’esercito israeliano nel silenzio assoluto della stampa”
di Pasquale Aiello
Il mondo della comunicazione, specie la parte asservita, molto spesso e molto volentieri ne parla poco o niente, ma il conflitto israelo-palestinese esiste da tanti decenni. Eppure sembra che tutti l’abbiano scoperto adesso che Israele è stato colpito al cuore. Sono moltissimi i palestinesi uccisi dall’esercito israeliano negli ultimi 15-20 anni nel silenzio assoluto di quasi tutta la stampa, dei grandi giornaloni, tv e canali ufficiali senza che nessuno ponesse rilievo al diritto di difesa del popolo di Palestina. Tutti i media occidentali cosiddetti ‘dominanti’ incollati al culo delle proprie ‘pseudodemocrazie’ in questi giorni ripetono per bocca dei loro buoni parrocchetti lo slogan imposto dal padrone yankee, “Israele ha diritto a difendersi, perché è l’unica democrazia del Medioriente”, ignorando volutamente i diritti dei palestinesi, primo fra tutti quello di non accettare e non arrendersi all’oltraggio di essere sfrattati dai territori in cui abitano da sempre. Una democrazia messa a repentaglio da fanatici terroristi è il mantra che si sente blaterare in continuazione dai lacchè di regime, come se a dire continuamente la stessa bugia, alla fine diventi verità. La lotta dei palestinesi ha le stesse fondamenta di quella di tanti altri popoli, continente africano in testa, che, armi in pugno, si sono ribellati contro l’isolamento per liberarsi dal colonialismo e guadagnarsi il diritto ad avere una propria patria.
Quello che i palestinesi chiedono e per cui da 75 anni si battono è semplicemente ciò che è stabilito negli accordi universali e cioè che ogni popolo ha diritto alla propria libertà e autodeterminazione. Tutto ciò che è successo di recente con l’attacco a Israele da parte di Hamas era del tutto prevedibile perché è la conseguenza logica di una esasperazione protratta da tempo tra occupazione, angherie e ingiustizie perpetrate dall’esercito e dai coloni ebrei. La storia insegna che non può esserci pace senza giustizia. Un governo ‘democratico’ così tanto celebrato e osannato non garantisce sostegno alla dottrina sionista il cui unico obiettivo è conquistare e occupare terre su terre assoggettando con metodi brutali i popoli che vi risiedono, non demolisce scuole e ospedali, non brucia i villaggi, non rade al suolo intere comunità e non aggredisce i civili durante le preghiere nei luoghi di culto.
I rapporti di Amnesty International negli anni, parlano molto chiaramente di tutto ciò, usando anche parole come “apartheid”. Gaza è una striscia di terra lunga 50 km circa e larga 10, una prigione a cielo aperto, dove dal 2007 vengono tenuti in ostaggio circa 2 milioni di persone e dove nessuno di questi si muove senza il permesso delle autorità della ‘grande democrazia israeliana’. L’attuale governo fascista di Israele, è il padrone assoluto che controlla tutte le risorse, dall’energia elettrica all’acqua potabile alla fornitura di cibo e medicinali, ha il controllo del traffico aereo e di terra. Il popolo palestinese vive sottomesso in condizioni di assoluta privazione di ogni libertà da molti decenni. Adesso, col pretesto dell’attacco terroristico, guarda caso, all’esercito più potente e attrezzato con una ‘intelligence’, il Mossad più all’avanguardia del mondo, si tenta di prostrare per poi sterminarlo definitivamente. Una intera popolazione, quella palestinese, tra la quale tanti per primi, probabilmente, subiscono l’intervento dell’ala militare fondamentalista di Hamas, così come tanti israeliani per primi, sono vittime dell’ideologia sionista. Ora è guerra e a pagare, come sempre, sono coloro che la guerra non la vogliono, israeliani e palestinesi che vorrebbero solo vivere in pace, ma persiste pure la convinzione e la certezza che l’unica soluzione è la fine dell’occupazione da parte di Israele e il riconoscimento di uno stato di Palestina libero e autonomo.
Pasquale Aiello