Kaulonia Tarantella Festival, a “Dipende da noi” non sono piaciuti i canti della Resistenza in piazza Mese
Spenti i riflettori e calato il sipario sulla 25ma edizione del Kaulonia Tarantella Festival non resta che fermarsi un momento per fare qualche considerazione.
Lo facciamo adesso che è tornato il silenzio, quando tutto è finito, per non offuscare lo svolgimento ottimale di una manifestazione a cui teniamo, da cauloniesi amanti del proprio paese e delle proprie tradizioni. L’affluenza è stata straordinaria ma se il successo di un’iniziativa si misurasse solo dal numero dei partecipanti rischieremmo di non cogliere l’humus collettivo, quelle impressioni che rivelano i veri punti di forza e di criticità che caratterizzano ogni evento e che sono preziosi per migliorare in futuro.
Ogni iniziativa pubblica va considerata nella sua complessità e articolazione. Da un punto di vista politico e amministrativo non possiamo considerare il Ktf solo alla stregua di una festa di piazza… è altra cosa! Avremmo evitato etichette poco opportune che hanno richiamato in paese un target di spettatori che non si vedeva da tempo proprio perché le amministrazioni precedenti avevano fatto sforzi enormi per evitare di ritrovarsi il centro storico insozzato o peggio danneggiato. Infatti si è dovuto provvedere a bonificare la piazza e i vicoli, gli stessi proprietari lo hanno fatto autonomamente. Avremmo anche evitato gruppi musicali che hanno fatto comizi elettorali piuttosto che concerti perché crediamo fermamente che il festival non debba e non possa essere politicizzato da nessuno. Con il bel finanziamento pubblico di 180.000 euro destinato al Ktf per il suo venticinquesimo anniversario forse si sarebbe potuto fare di meglio, senza replicare pregresse manifestazioni realizzate con un terzo dei fondi spesi quest’anno.
Si poteva pensare in termini di maggiore durata, in termini di dislocazione di concerti aggiuntivi e coinvolgendo maggiormente artisti di musica popolare, astenendoci dal voler dare alcun giudizio sugli artisti che si sono esibiti. Noi, infatti, avremmo pensato a qualche serata sul lungomare e in qualche frazione, ove i requisiti di sicurezza lo avessero permesso. Avremmo desiderato e chiesto agli artisti di voler considerare il nostro festival come qualcosa di esclusivo e avremmo chiesto a loro di astenersi dall’esibirsi nei paesi vicini nell’arco delle serate destinate al Ktf.
Crediamo che diversi artisti intervenuti nulla hanno avuto a che fare con la nostra musica e non abbiamo avvertito una sola nota frutto della loro esperienza contaminata dalla nostra tradizione. L’acustica, specie nel corso della serata conclusiva, riteniamo sia stata di cattiva qualità: tantissima gente si lamentava di non riuscire nemmeno a capire le parole di Eugenio Bennato.
Avremmo evitato, per ragioni di opportunità, buon senso, e non solo, di intrattenere rapporti economici con soggetti in qualche modi vicini agli amministratori perché crediamo fermamente che chi amministra denaro pubblico debba essere immune da qualsiasi dubbio o possibile attacco mediatico che creerebbe, come minimo, un grave danno di immagine. Abbiamo sentito e prendiamo atto che il sindaco ha ringraziato solo lo sponsor Cardus e non la Sogert che campeggiava invece tra gli sponsor nelle brochure promozionali del festival. Ci auguriamo che l’abbia fatto memore delle promesse elettorali (smentite con gli atti amministrativi) e che abbia cura di rimediare chiedendo scusa ai cittadini che l’hanno votato illudendosi in tali promesse. Infine, ma non da ultimo, notiamo che nessun ringraziamento è stato riservato al consigliere regionale Salvatore Cirillo.
A prescindere dalle posizioni politiche, nessuno può negare l’impegno da lui profuso per salvare in extremis un finanziamento su cui incombeva una possibile revoca, se non fosse stato per l’interrogazione della consigliera Franco che ha aperto gli occhi in tempo agli amministratori.
In conclusione, quest’amministrazione irriconoscente da cui prendiamo le distanze non ha fatto altro che nuovamente specchiarsi nella sua magnifica autoreferenzialità, cercando di raccogliere anche i meriti degli altri, di tutti coloro che, per il bene del paese, hanno sempre collaborato nonostante tutto.
Gruppo politico DIPENDE DA NOI