Amore e giudizio
Dopo aver appreso che uno degli educatori sia omosessuale, la Diocesi di Cesena ha annullato il Centro Estivo Parrocchiale. Pare che l’ineducato educatore abbia osato pubblicare sui social una fotografia in cui veniva immortalato un bacio tra sé medesimo e il fidanzato. Un gesto affettuoso nei confronti della persona amata: che screanzato, che usurpatore di pubblico decoro, ohibò!
Di fronte all’indegna immagine, l’indignata Diocesi, detentrice della morale universale nonché arbitro in Terra del bene e del male, ha dato disposizione al parroco locale di sospendere l’insolente baciatore di mascoline labbra, argomentando l’ordine con una motivazione inequivocabile (e inaccettabile?): “Il giovane non è proponibile come educatore delle future generazioni“. Questa, in sintesi, l’ecclesiastica conclusione.
È alquanto paradossale constatare come l’istituzione che assurge a prescelta conoscitrice dei valori in base ai quali educare le future generazioni, promuova concetti discriminatori, escludenti e generatori di diseguaglianze. È altrettanto curioso rilevare che, chi per diritto divino si ritiene addetto a insegnare agli altri come o chi sia lecito amare, molto spesso dimentica che l’amore si dovrebbe prima di tutto praticare mediante il reciproco rispetto, la comprensione e la capacità di astenersi dal giudicare.
Foto di Renate Vanaga su Unsplash