L’Italia, il ‘’Belpaese’’ che vieta di essere una famiglia. Il cauloniese Cosimo Mirigliano indignato dai recenti provvedimenti italiani

L’Italia, il ‘’Belpaese’’ che vieta di essere una famiglia. Il cauloniese Cosimo Mirigliano indignato dai recenti provvedimenti italiani

Si chiamano Cosimo e Giovanni, sono due papà e vivono a Londra. Cosimo ha origini cauloniesi ed è proprio nella città inglese che ha trovato l’amore, quasi per caso ma consolidato dopo anni di relazione.
Il 28 dicembre 2022 la loro vita cambia per sempre dopo la nascita della piccola Sole, un raggio di luce e speranza nelle vite dei suoi genitori, da poco segnati dalla perdita rispettivamente della madre di Giovanni e del padre di Cosimo.
Tutto ciò si è reso possibile grazie all’aiuto di un’amica, che riconoscendo nei due il forte desiderio di paternità si è offerta come madre surrogata. Una proposta accolta con entusiasmo soprattutto da Cosimo che sarebbe diventato padre per la prima volta, a differenza di Giovanni dal cui precedente matrimonio ha avuto due figli.
Esatto, precedente matrimonio. Perché entrambi prima di conoscersi avevano altre vite, che forse si erano fatti cucire addosso da una società distorta che non riconosce due uomini o due donne come una famiglia.
Loro oggi sono felici, sostenuti da amici e parenti, stanchi come tutti i neo genitori ma felici. Una felicità minata da un governo, quello italiano.

Cosimo ha ricevuto diverse offerte di lavoro in Italia che gli permetterebbero di riavvicinarsi alla sua famiglia e crescere la piccola Sole con l’aiuto dei parenti.
Ma questo non è possibile, perché nel momento in cui questa famiglia dovesse mettere piede in Italia, Giovanni si vedrebbe privato di tutti i diritti sulla piccola che oltremanica gli vengono invece normalmente riconosciuti.
Perché avere un figlio, assisterlo in ospedale, andare a prenderlo a scuola, dovrebbe essere normale a prescindere dal proprio sesso e da quello di chi si ama.
Cosimo e Giovanni non si arrendono e urlano a gran voce il loro sdegno nei confronti di un governo ancora intrappolato in vecchie ideologie di discriminazioni.

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